E’ salito a 76 vittime il bilancio del naufragio di un barcone con a bordo circa 300 persone, affondato al largo delle coste libiche. Lo ha detto all’Afp un portavoce della Mezzaluna rossa, impegnata nelle operazioni di salvataggio, precisando che 198 persone sono state tratte in salvo.
Stamani la Guarda costiera libica, diffondendo un primo bilancio di 30 morti, aveva spiegato che il naufragio è avvenuto al largo della città di Zuara, 180 chilometri ad ovest di Tripoli, e che le vittime sono tutte originarie dei Paesi africani.
Le operazioni di soccorso, condotte dalla Guardia costiera libica ed anche da alcune barche private , sono ancora in corso.
Le migrazioni di massa e l’ente miliardario che le “promuove” (Oim)
Sono circa 1.430 i clandestini prelevati ieri nel corso di 10 distinte operazioni coordinate dalla centrale operativa della guardia costiera a Roma del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I migranti viaggiavano a bordo di gommoni e barconi al largo delle coste libiche e le operazioni di salvataggio hanno visto operare numerose unità della guardia costiera, tra le quali le motovedette CP302 e CP320 di Lampedusa, che hanno soccorso due gommoni con a bordo rispettivamente 135 e 134 migranti, nonché la motovedetta che ha soccorso un gommone con a bordo 103 migranti.
Inoltre, la nave Corsi CP906 della guardia costiera ha soccorso altri 4 gommoni, inizialmente assistiti dall’unità Sea Watch, salvando complessivamente circa 454 migranti, parte dei quali, al termine delle operazioni sono stati trasbordati su nave Diciotti CP941 della guardia costiera. Quest’ultima, ancora, impegnata in concomitanti operazioni di soccorso, ha inizialmente tratto in salvo 113 migranti a bordo di un gommone e, successivamente, ha imbarcato i 370 migranti che si trovavano a bordo di un barcone precedentemente soccorso da nave Grecale della marina militare.
Alle operazioni hanno preso parte anche un mercantile straniero dirottato dalla centrale operativa della guardia costiera di Roma, il quale ha soccorso un barcone con 125 migranti – tra i quali anche bambini e donne incinte, tutti successivamente trasbordati a bordo di un’unità della guardia di finanza – e i corpi esanimi di due migranti, in seguito trasbordati a bordo di nave Diciotti della guardia costiera .