Lo Stato Islamico (Isis) “minaccia la stabilità della Libia e di tutta la regione” e si tratta di una minaccia “Reale, immimente e tangibile”. ( Iraq, parroco di Erbil: “Isis rappresenta l’Islam al 100%, ndr)
Così l’inviato per la Libia delle Nazioni Unite Bernardino Leon in video conferenza da Parigi alla vigilia di un nuovo round del dialogo inter-libico iniziato oggi in Marocco, come riferiscono diversi media arabi.Già lo scorso luglio, l’inviato Onu aveva avvertito il Consiglio di Sicurezza che l’Isis ha esteso il suo controllo su una tratto di costa lungo 200 chilometri a est e ovest di Sirte. Per Leon quindi i negoziatori libici “devono riconoscere che nessuna strategia per contenere, se non eliminare, l’Isis è fattibile senza essere parte di uno sforzo concertato, unificato e coordinato di tutti i libici uniti sotto un’unica bandiera” (meglio ancora se sotto un governo fantoccio deciso dagli USA, ndr), riporta il sito ufficiale dell’Onu..
Ieri, in un intervista alla France 24, l’inviato speciale Bernardino Leon, si è detto fiducioso sulla possibilità che in Libia si formi un governo di unità nazionale entro la meta’ di settembre. “Continuo a credere che intorno al 10 settembre saremo in grado di arrivare a un accordo finale”, ha spiegato Leon.
“La priorità è di concludere un accordo politico”, ha aggiunto Leon, prima di aggiungere che “l’arma più forte della Libia contro lo Stato islamico è l’unità”.
Alla fine di luglio, il parlamento di Tobruk riconosciuto dalla comunità internazionale, aveva firmato un accordo preliminare proposto dall’Onu. Ma il presidente della delegazione del Congresso Nazionale Generale (Gnc, parlamento che sostiene il governo islamico di Tripoli non riconosciuto dalla comunità internazionale) non si è presentato alla riunione di oggi nella località marocchina di Skhirat. Gli islamisti di Tripoli contestano a Leon il fatto di non aver inserito loro emendamenti nel testo dell’accordo.”Restano importanti questioni aperte, ma penso che non siamo stati mai così vicini (a un accordo) come ora e sarebbe tragico non concludere un accordo in un momento in cui le posizioni di entrambe le parti sono così vicine”, ha spiegato l’inviato Onu. Il piano di Leon prevede un anno di governo di unità nazionale, in cui vi sia un consiglio dei ministri, guidato da un premier e due vice, scelti per rappresentare entrambe le parti. (askanews)