“De Caprio sta indagando su un gigantesco giro di riciclaggio di denaro sporco, che coinvolgerebbe casalesi, mafia siciliana, un giudice amministrativo a Roma e professionisti brianzoli: titoli del Tesoro americano per un valore di 880 milioni sequestrati tra il confine svizzero e cassette di sicurezza sparse per l’Italia…
La procura partenopea – già crocevia delle intercettazioni Renzi-Adinolfi eseguite e trascritte dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, e rese pubbliche dalla discovery delle indagini sulla coop rossa emiliana Cpl Concordia – e i duecento uomini agli ordini del colonnello Sergio De Caprio, con il supporto della magistratura elvetica, avrebbero accertato i collegamenti di pezzi di clan dei Casalesi e di personaggi collusi alla mafia siciliana con uno studio legale brianzolo, uno degli snodi per ottenere i buoni uffici di un magistrato del Tar Lazio, figura centrale del sodalizio impegnato nella complicata attività di ripulitura di “Silver Coin Certificate”.
Tolte le indagini al Capitano Ultimo. Lui: «Obbedisco ma non condivido l’ordine»
Appello di Nando, Rita e Simona Dalla Chiesa, Raoul Bova e Michele Soavi pubblicato da “il Fatto Quotidiano”
Apprendiamo con sgomento che il colonnello Sergio De Caprio, nome in codice Ultimo, l’ufficiale dei Carabinieri che per tutta la vita ha combattuto mafia e corruzione, è stato rimosso dai suoi incarichi operativi. Cancellato con un tratto di penna burocratica dal Comando Generale dell’ Arma – “per cambiamento strategico nell’ organizzazione dei reparti”- , vanificando con lui le decine di inchieste che sta svolgendo in tutta Italia con i suoi uomini del NOE, il Nucleo Operativo Ecologico.
È una decisione che non capiamo, non accettiamo. Soprattutto non l’ accetta la gente che, in lui, vede il Carabiniere dalla parte dei più deboli. Il Vero Carabiniere. E’ una decisione, questa, che capovolge il buon senso e persino il buon nome dello Stato. Il nostro Stato, che dovrebbe perseguire la legalità, attraverso i suoi uomini migliori, e non ostacolarli. Tante volte nella storia del nostro sfortunato Paese, quegli uomini sono stati mal sopportati, puniti, allontanati, e qualche volta isolati al punto da venire uccisi.
Per poi essere imprigionati in lapidi rituali, mentre la criminalità e la corruzione rimanevano libere. Le chiediamo, Presidente, di non permettere che questo accada anche con il colonnello Ultimo. Lo difenda anche Lei, con noi e con i cittadini che lo amano, per la lealtà e per le mille ragioni che stanno dalla parte di De Caprio.
Ci aiuti lei a proteggerlo da chi, senza una motivazione valida (o forse c’ è!) sta tentando di sconfessarlo da quelli che sono sempre stati i suoi valori e i principi per i quali si è battuto per tutta una vita. Non è facile vivere per 22 anni con una calzamaglia sul viso, per non essere riconosciuto da chi gliela ha giurata.
Grazie per quanto potrà fare.