Ben 743 occupanti di case del comune di Roma non avrebbero i requisiti. E’ questo il primo risultato raggiunto dalla task force creata dal Campidoglio per verificare la sussistenza dei requisiti per l’assegnazione di un alloggio o di un locale a canoni agevolati di proprietà di Roma Capitale.
L’attività, fortemente voluta dal Vicesindaco Marco Causi, è condotta dagli assessorati alla Casa e Trasparenza insieme al nucleo di polizia locale di Roma Capitale e all’interno di un protocollo d’intesa con la guardia di finanza a cui è stata avanzata la richiesta di una collaborazione ancora più stringente, per effettuare i necessari controlli sui patrimoni delle famiglie assegnatarie.
Sui primi 743 alloggi individuati, 320 sono di proprietà dell’amministrazione capitolina e 423 sono di edilizia residenziale pubblica, per i quali si è concluso il procedimento amministrativo dopo il quale scattano le procedure di sgombero. L’intero dossier è a disposizione degli inquirenti.
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Grazie a queste operazioni di recupero, il Campidoglio in una nota fa sapere che è stato possibile anche intensificare il ritmo di assegnazione di alloggi popolari a chi davvero ne ha diritto.
“Inoltre – si legge nella nota – molti stabili sequestrati alle cosche, negli stessi mesi sono stati assegnati al Comune e prontamente destinati a progetti di pubblica utilità. Si tratta di un lavoro complesso, vista la mole del patrimonio immobiliare comunale destinato all’edilizia residenziale pubblica, che l’amministrazione capitolina intende portare a termine con trasparenza, imparzialità e perseveranza, proprio per restituire giustizia sociale e parità di opportunità a tutti i cittadini meno fortunati”. (La Presse)