E’ panico sui mercati. Inizio di settimana nero per i listini asiatici. Pesano i timori sulla tenuta della Cina e un rallentamento economico globale, le turbolenze sulle valute dei paesi emergenti e le incertezze che aprono le nuove elezioni in Grecia, dopo le dimissioni del premier Tsipras. L’Orso arriva anche sulle borse europee.
Il lunedì nero delle Borse mondiali si fa nerissimo: prima dell’avvio di Wall street a Milano l’indice Ftse Mib è arrivato a perdere il 6% con una nuova raffica di sospensioni tra le quali Intesa, Eni e Mps.
Wall Street affonda, Dj perde oltre 6% – Il Dow Jones accentua il calo, e arriva a perdere pochi minuti dopo l’apertura, oltre il 6% lasciando sul terreno piu’ di 900 punti.
Milano cede ancora dopo Wall street, -7% – L’avvio pesantissimo di Wall Street ha ampliato ancora le vendite sulle Borse europee e anche a Milano: in Piazza Affari l’indice Ftse Mib cede oltre il 7%, in linea con Parigi e Madrid, con l’ennesima raffica di sospensioni tra i titoli principali.
In Europa peggior crollo 2011, Stoxx 600 -5,3% – L’Europa vive la sua peggior seduta borsistica dal 2011. L’indice Dj Stoxx Europe 600 affonda del 5,3% mentre la paura per l’economia cinese, le turbolenze sui mercati emergenti e il crollo delle materie prime scatenano un vero e proprio ‘panic selling’ suul Vecchio Continente.
Londra cede il 4,6%, Parigi il 5,4%, Francoforte il 5,2%, Madrid il 4,8% e Milano il 4,65%. Vendite su tutti i comparti industriali, a partire da materie prime (-7,3% l’indice Dj Stoxx di settore) e da energia (-6,2%), i comparti più esposti a una ‘gelata’ dell’economia cinese. A picco anche banche (-5%) e auto (-5,1%).
Atene sprofonda -4,28% – Pesante calo per il listino di Atene con l’indice di riferimento che cede il 4,2 per cento.
Petrolio – Brent sotto 45 dlr, prima volta dal 2009 – Dopo il crollo di venerdì del prezzo del petrolio a New York sceso ai minimi dal 2009, il tonfo si replica questa mattina a Londra con il Brent sceso sotto i 45 dollari al barile, per la prima volta al 2009. A pesare è la scelta dell’Iran di aumentare la produzione di petrolio. Il Brent con consegna ad ottobre è sceso del 3,2% a 44 dollari al barile.
ansa