di Piero Vassallo
Una ignoranza indotta dai mezzi di comunicazione sociale e due desolanti abbagli agitano il buon cuore degli italiani: la disinformazione sulla ferocia predicata, promossa e attuata sistematicamente dai fedeli dalla falsa e sanguinaria religione maomettana; l’ingenuo buonismo/ecumenismo di papa Bergoglio benedicente l’immigrazione selvaggia a Lampedusa e la lacrimosa/fumosa nenia dei progressisti, apologeti dell’immigrazione dei poveri nella perfetta, strepitosa ignoranza della percentuale di veri esuli e perseguitati (1%) in mezzo all’ingente numero dei potenziali invasori e assassini islamici.
Perché l’Europa delle nazioni spiritualmente moribonde, incoraggia e favorisce l’invasione islamica? Perché desidera il sonno della ragione italiana? Perché incoraggia l’aggressione alla Chiesa di Roma?
Possiamo anzi dobbiamo riconoscere che, soggiacente al fastidioso e irresponsabile chiacchiericcio umanitario dei politicanti occidentali, si agitano l’albagia e la vana potenza, che sono strettamente associate all’invidia per lo splendore civile e spirituale, che ha nobilitato i millenni della nostra storia.
Il rapporto tra l’umile Italia e le nazione dell’Europa potente si è sempre risolto nell’incremento della barbarie dei conquistatori , scesi nella penisola per tentare di rapire il segreto del più alto vivere civile. E risaliti nelle loro terre con la barbarie incrementa e rafforzata dalla invidiosa coscienza della strutturale inferiorità della loro cultura.
“Getterò il terrore nel cuore dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo. … Non siete certo voi che li avete uccisi è Allah che li ha uccisi. Quando incontrerete gli infedeli uccideteli con grande spargimento di sangue.”
[Progetti ed esortazioni del Corano].
L’umiliante vicenda del tristo Lutero, prepadre delle sciagure moderne e ultimamente oggetto del delirio ecumenico scatenato da Vaticano II intorno alla nevrastenia dell’eretico, disceso a Roma per conoscere e assimilare la civiltà, dimostra lo scandalo e l’invidia che la superiore vita italiana destava nella mente di un barbaro di Germania.
Mussolini è stato debellato ed esposto al ludibrio, ma le sue parole – quando i barbari di Germania non conoscevano la scrittura in Italia si leggevano le opere di Cicerone e di Cesare – disturbano e feriscono tuttora l’orgoglio – la spocchia – della teutonica cancelliera – monumento al triste eccesso della dirompente carne – e destano l’albagia dei suoi goffi colleghi di Francia e Inghilterra.
La religione degli italiani, la tradizione italiana, la letteratura italiana, l’arte italiana, il perfetto paesaggio italiano, le stupende città italiane, l’eleganza degli italiani, il buon vivere degli italiani sono le taciute cause di una invidia divorante e insaziabile.
Le potenze occidentali, accecate dall’utopia demenziale e dal razzismo capovolto nel falso ecumenismo, vogliono che la civiltà italiana sia inquinata e avvelenata dall’invasione degli islamici, refrattari e nemici alla nostra religione e della nostra cultura. Esigono il ritorno in Italia degli invasori maomettani, che furono cacciati a prezzo di guerre sanguinose.
Resistere alla strisciante invasione islamica significa resistere alle allucinazioni pseudo-umanitarie e pseudo-ecumeniche che sono emanate dall’albagia e dai sussulti cadaverici dei predicatori illuminati dai lumi al lumicino.
Maometto e i maomettani sono maestri di menzogna e di violenza. Lo dimostra Magdi Cristiano Allam nel commento al Corano (Biblioteca delle libertà, Milano 2015): “Quando il 10 maggio 1994, in un sermone pronunciato in una moschea di Johannesburg, l’allora presidente palestinese Yasser Arafat disse, a proposito dell’accordo di pace sottoscritto con il premier israeliano Yitzhak Rabin il 13 settembre 1993: ‘questo accordo non rappresenta per me più dell’accordo concluso dal nostro Profeta Maometto con i Quaraishiti ‘.
L’accordo con i Quaraishiti fu sottoscritto da Maometto, che covava l’intenzione disonesta di tradirlo e usarlo a vantaggio della propria setta.
La dichiarazione di Arafat illumina l’angolo oscuro e perverso della mentalità islamica, che contempla la tregua con il nemico teologico, non la pace.
Il tranquillo comportamento degli islamici non è altro che l’espediente di una tregua provvisoria, concepita quale preparazione alla guerra santa e alla strage dei nemici (attualmente già in atto contro i cristiani residenti in Medio Oriente).
Le genti islamiche che sbarcano in Italia in veste di supplici hanno una gigantesca volpe sotto l’ascella e tuttavia riescono a trarre in inganno il lacrimoso pensiero dei buonisti e dei progressisti.
La speranza in un risveglio della coscienza dei politicanti italiani e di quella del clero progressista sono purtroppo fioche. La finta pietà mastica foglie di coca mentre il ruvido masochismo degli internazionalisti dilaga senza incontrare ostacoli. L’unica arma in mano ai cristiani è la coroncina del Santo Rosario.
fonte: blog dell’Autore