Un’altra giornata nera per le Borse europee con il ‘ciclone’ Cina e gli scossoni sulle valute dei paesi emergenti che non si placano. L’indice Stoxx 600, che contiene i principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto il 3,3%, che equivale a 260 miliardi di euro di capitalizzazione ‘bruciati’ nella seduta.
La performance peggiore e’ quella di Parigi che cede il 3,19%; Londra perde il 2,83%. Francoforte va giu’ del 2,95% e Madrid del 2,98%. Ultima seduta settimanale da dimenticare per la Borsa di Milano che ha chiuso in forte calo, e sui minimi di giornata, una sessione sempre negativa, a parte un tentativo di recupero a fine mattinata.
Piazza Affari, in linea con il resto dei mercati europei, continua a essere penalizzata dalla preoccupazione degli investitori per l’andamento dell’economia cinese, cui si aggiunge l’incertezza politica in Grecia dopo le dimissioni di Tsipras. Il bilancio finale ha visto il Ftse Mib cedere il 2,83% e perdere cosi’ quota 22mila punti (21.746); All Share -2,78%.
Particolarmente bersagliato dalle vendite il comparto finanziario; mentre si e’ salvato il titolo Saipem, l’unica blue chips a chiudere con il segno positivo. Pesanti ribassi in particolare per i bancari, con Bpm a -4,56%, Mediobanca -4,65%, Intesa Sanpaolo -3,6%, Unicredit -3,49%. Tra gli assicurativi Generali -3,08%, nel risparmio gestito Mediolanum -2,08%. Saipem, reduce dai minimi degli ultimi sei mesi, e’ stato l’unico titolo in positivo del listino principale con un +0,54%. Tra gli altri energetici, Enel -2,07%, Eni -2,72%. Negativi anche gli industriali (Fca -1,36%, Finmeccanica -2,36%) e il lusso, con Tod’s a -0,94%, Ferragamo -1,76% e Luxottica -2,69%. Telecom Italia in calo dell’1,14% a quota 1,124 euro per azione.