Isis continua a seminare morte e distruzione sia in Libia che in Iraq. Nel Paese nordafricano ha ucciso almeno 38 civili, inclusi due bambini, con un intenso martellamento di colpi di mortaio contro membri della tribu’ Ferjani nel quartiere n.3 sella citta’, l’unica non sotto controllo degli affiliati locali allo Stato Islamico.
Nella capitale irachena i jihadisti sunniti hanno rivendicato l’attentato con un camion bomba in un mercato affollato di Sadr City, quartiere sciita di Baghdad, in cui sono morte almeno 76 persone. In un comunicato pubblicato on-line, l’Isis ha annunciato di aver progettato l’attacco per colpire l’esercito iracheno e le milizie sciite. Nell’attentato sono rimaste ferite piu’ di 200 persone. La polizia ha riferito che il camion bomba e’ saltato in aria alle 6 del mattino nel mercato di Jamila, uno dei piu’ importanti della capitale irachena. I parenti delle vittime disperati hanno attaccato il governo, accusandolo di essere “pienamente responsabile” per non aver protetto il mercato, schierando unita’ dell’esercito.
A Sirte, invece, Isis ha anche minacciato di usare i gas contro i residenti della citta’, riferisce il quotidiano Libya Herald citando il deputato Saleh Fhaima, fino a quando non si fermeranno gli attacchi contro di loro ad opera delle tribu’ locali e delle milizie salafite, che hanno accerchiato gli uomini di Abu Bakr al Baghdadi.
Le milizie salafite si sono unite alle forze locali anti Isis, per vendicare l’uccisione lunedi’, ad opera di Isis, del leader religlioso salafita Khalid bin Rajab Ferjan (membro della stessa tribu’ locale). agi