Padre chiede risarcimento per la nascita della figlia indesiderata

Bimba nata dopo un aborto mancato, il papà: “Ora risarcitemi”

“La figlia che i genitori considerano un danno da risarcire”. La Stampa oggi in edicola racconta la storia di una bambina “indesiderata e, tuttavia, caparbiamente nata”. Nel 2000 a seguito di un controllo medico una donna scopre di avere un fibroma e contestualmente di essere rimasta incinta. I medici evidenziano il rischio di portare la gravidanza a compimento, ma il raschiamento fallisce e se ne accorgono quando è troppo tardi.

La bimba nasce e per mantenere la famiglia il padre è costretto a cambiare lavoro. Nel 2008 decide di fare causa all’ospedale per “danni morali da nascita indesiderata”. Ora il caso è in Cassazione. Tutto è cominciato in un piccolo paese in provincia di Alessandria, racconta Silvana Mossano sul quotidiano La Stampa. La coppia protagonista della vicenda all’epoca aveva circa 40 anni, lui operaio specializzato, lei addetta alle pulizie.

Alla donna viene diagnosticato un fibroma e durante gli esami scopre anche di essere rimasta incinta. Su consiglio dei medici, ma anche perché la situazione economica era quella di una famiglia dignitosa ma non ricca, decidono di interrompere la gravidanza. La coppia poi ha già un figlio e giudicano la loro famiglia completa così. Il raschiamento però va male. Se ne accorgono però troppo tardi quando era già stata superata la ventunesima settimana. Siamo nel 2000 e la bimba viene al mondo. E per mantenere la nuova famiglia il padre decide di lasciare il suo posto di lavoro, prendere il Tfr e trasferirsi al sud. Non prima però di avere fatto causa al medico. E la vicenda si chiude con una transazione e il riconoscimento di un risarcimento alla donna.

Passano gli anni e arriviamo nel 2008. La famiglia vive nel centro Italia, e il padre della bambina si accorge che la sua vita non è andata come se la immaginava. Quella gravidanza ha cambiato tutto e quindi stavolta è lui a fare causa ma all’ospedale. Vuole un “risarcimento dei danni da nascita indesiderata” perché nella sua famiglia monoreddito questa bambina ha comportato “ripercussioni sulla vita di relazione” e sconvolto “l’esistenza privata e lavorativa come era stata programmata”. Tutto imputato alla nascita della bambina che ora è un’adolescente e probabilmente (o così si spera) non sa tutto questo. Nel frattempo la causa portata avanti da suo padre è stata rigettata in primo e in secondo grado. Ora è sul tavolo dei giudici di Cassazione che metteranno la parola fine a questa storia.

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