Fiocinata diretta da Matteo Renzi contro i parlamentari Pd che votano contro le proposte del Governo, a partire dai 19 senatori che insieme alle opposizioni hanno affossato la delega sulla riforma del canone Rai. “Sai qual è – ha risposto Renzi a un lettore dell’Unità nella rubrica che il segretario-Premier cura il sabato- l’unica cosa che mi fa male, compagno? Che questi atteggiamenti di pochi parlamentari feriscono l’intera comunità del Pd. E soprattutto i militanti come te o come i volontari della Festa dell’Unità. Non è giusto violare le normali regole democratiche di un partito. Ma nessuna espulsione, per carità. Andiamo avanti”.
Renzi, d’altra parte, nel descrivere la condizione attuale del partito da lui guidato e rappresentato non ha remore nel spaccarlo a metà con l’accetta, distinguendo fra chi lavora per governare il Paese e chi invece ha come occupazione principale organizzare agguati interni. “Caro Nicola – ha messo nero su bianco Renzi in risposta a un iscritto romano che denuncia “la palude” a tutt’oggi dominante nel Pd romano a dispetto della denuncia di Fabrizio Barca e delle dichiarazioni di cambiamento e svolta di Matteo Orfini- grazie della tua email. E non perdere mai il tuo entusiasmo, mi raccomando. Non generalizzerei bersaniani, renziani o altri. Il Pd si divide in persone che vogliono fare e che ci credono e persone che si occupano solo di cordate, come dici tu. Ce ne sono in tutte le aree, in tutte le componenti: tanti anche tra chi ha votato per me. L’importante è che chi ha voglia di fare sia in maggioranza. E possa aiutare il Pd ad aiutare il Paese. Sui territori hai ragione: possiamo e dobbiamo fare di più”.
D’altra parte, secondo Renzi, alcuni parlamentari della minoranza Pd si fa fatica a distinguerli da qeulli di opposizione. “Caro Boreno – è la sua risposta a un altro suo fan- noi ci siamo. Anche se vedendo qualche dichiarazione (e alcuni comportamenti) di una parte della sinistra mi viene il dubbio che loro non vogliano governare ma tornare all’opposizione. Che preferiscano Grillo o Salvini? Boh, vedremo. Meno male che sono pochi”. Con pubblico elogio finale a tal Pierluigi Battistini secondo il quale “al Senato come a Pompei, ci si scava la fossa con le proprie mani” a votare contro il Governo Renzi. “Grazie Pierluigi. Grazie davvero”, è l’applauso pubblico del Segretario. ASKANEWS