Ancora tagli agli stipendi, con l’eliminazione degli scatti di anzianità, dei superminimi, delle maggiorazioni sui turni. E in fabbrica esplode la protesta. Giornata di fuoco alla Bridgestone di Modugno.
La protesta esplode quando in assemblea arrivano i dettagli del piano della Bridgestone per ridurre ulteriormente i costi del lavoro. Confermati i 187 esuberi, l’azienda propone ancora tagli agli stipendi con l’eliminazione degli scatti di anzianità, dei superminimi, delle maggiorazioni sui turni. “Dopo l’accordo del 2013 – ricordano i lavoratori – avevamo già rinunciato ad alcuni istituti: mensa, mini-quattordicesima, premi di anzianità e zero infortuni, e incentivi sulla produttività a cottimo”.
In soldoni, solo per fare un esempio, su uno stipendio medio di 1.800 euro gli operai avevano già perso 400 euro: ora si dovrà rinunciare, a seconda dei casi, anche ad ulteriori 200/300 euro. “Ci stanno togliendo tutti i diritti – gridano dai cancelli della fabbrica – in alternativa possiamo andare via, in maniera incentivata: siamo perennemente sotto ricatto”