L’ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis reagisce contrattaccando alle procedure avviate nei suoi confronti dalla magistratura, dopo la rivelazione di piani per la creazione di un sistema di pagamenti parallelo che erano stati elaborati al governo quando era in carica.
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“Il bizzarro tentativo di incriminarmi, con l’accusa di tradimento riflette qualcosa di molto più ampio. Si tratta del tentativo di delegittimare i nostri sforzi negoziali con la Troika, avendo l’audacia – scrive Varoufakis nel suo blog – di contestare la saggezza e l’efficacia dei suoi programmi falliti“.
“L’obiettivo dei mie sedicenti persecutori è quello di dipingere il nostro atteggiamento di sfida negoziale come una aberrazione, un errore o, ancor meglio dal punto di vista dell’oligarchia filo-Troika, come un crimine contro l’interesse nazionale della Grecia”. Invece Varoufakis rivendica che il governo targato Syriza aveva il diritto di trattare alla pari con gli altri governi dell’Ue e di dire “no” presentando controproposte.
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Afferma che si può essere europeisti e che si può voler restare nell’euro ma al tempo stesso opporsi alle politiche dell’Eurogruppo “che danneggiano l’Europa e destrutturano l’euro”.L’ex ministro rivendica anche di aver “rivelato come i passati governi avessero di fatto trasformato alcuni dipartimenti chiave, come quello delle Entrate, in entità controllate dalla Troika”. Una tesi, quest’ultima, che ieri era stata seccamente contestata dalla Commissione europea. “Mi fregio delle loro, accuse come medaglie all’onore. Il negoziato coraggioso e onesto che Syriza ha portato avanti – conclude Varoufakis – ha già cambiato l’Europa in meglio”. ASKANEWS