Armi letali USA in Ucraina potrebbero finire nelle mani sbagliate

In caso di consegna delle armi letali all’Ucraina da parte dei Paesi occidentali, potrebbero finire nelle mani sbagliate, ritiene l’analista britannico Andrew Monaghan.

 

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I politici ucraini, in particolare il primo ministro Arseniy Yatsenyuk e il presidente Petr Poroshenko, costantemente chiedono ai Paesi occidentali di fornire armi letali a Kiev, tuttavia non vale la pena assecondare le loro richieste, ritiene l’analista inglese Andrew Monaghan.

Le forniture di armi in Ucraina non aiuteranno il Paese “a difendersi meglio”, contrariamente alle rassicurazioni delle autorità ucraine, crede Monaghan.

“Le forniture di armi letali in Ucraina sono una cattiva idea per diversi motivi. Le armi occidentali non migliorerebbero le capacità di combattimento dell’esercito ucraino. Il problema principale è che le forze armate negli ultimi 20 anni sono peggiorate continuamente. Ciò è dovuto alla qualità e quantità delle munizioni, anche se nel 1991 l’esercito era uno dei più forti al mondo, così come allo scarso sostegno da parte del governo,” — commenta l’esperto britannico.

L’analista inglese ritiene che l’instabilità economica, sociale e politica in Ucraina siano altri motivi importanti per non fornire armi letali a Kiev. In particolare lasciano grandi domande e dubbi le mosse dei battaglioni paramilitari di volontari.

“E’ ora che gli Stati Uniti imparino le lezioni delle sue esperienze passate dopo le fornitura di armi in regioni instabili e sconvolte dal conflitto. In queste regioni gli eventi cambiano rapidamente e velocemente, pertanto le armi potrebbero cadere nelle mani sbagliate, se gli interessi o gli alleati cambiano schieramento. Per esempio in Afghanistan i talebani, in Iraq e Siria ISIS, hanno avuto accesso alle armi USA per poi usarle contro gli stessi americani,” — l’analista riporta la sua pragmatica conclusione.

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