Servono oltre 100 miliardi di euro nei prossimi 4 anni. Indovinate a chi verranno razziati?
Per evitare la mannaia delle cosiddette clausole di salvaguardia – impegni che Renzi ha assunto nei confronti dei suoi datori di lavoro, gli usurai della Troika impongono al vassallo del malgoverno di recuperare oltre 75 mld di euro entro il 2018. Diversamente, la mannaia cadrà come al solito su famiglie e imprese, che subiranno ulteriori vessazioni di pari importo.
In buona sostanza – dice Armando Manocchia, nel caso più che certo che il governo non sia in grado di reperire le risorse necessarie per sterilizzare queste misure, invece di eliminare sprechi e privilegi, spese inutili e dannose, sarà più facile aumentare la tassazione.
Se entro il prossimo 30 settembre gli Esecutori al servizio della finanza mondialista non saranno in grado di reperire 1,4 miliardi di euro, la cosa di cui sono più capaci è che, dal giorno successivo, oltre a un deciso incremento degli acconti Irpef e Ires in capo alle aziende, applicheranno l’ennesimo aumento delle accise sui carburanti. Insomma, per la serie: continuiamo a farci del male, il suicidio e l’economicidio di questo Paese avanzano e quello che è più grave, con la legittimazione dei cittadini sempre più rincoglioniti e pronti a metabolizzare qualsiasi vessazione, con la complicità dei sindacati e soprattutto delle sedicenti opposizioni che mangiano alla stessa mensa.
Ovviamente tutto questo non ha niente a che vedere con l’impegno della prossima legge di stabilità.
Infatti, sotto l’ombrellone o il solleone, non dimenticate che entro fine 2015 l’incapace abusivo seduto nella poltrona di comandante della nave che affonda, sarà costretto a reperire ulteriori 16 miliardi di euro. Inutile dire che, se non riesce, come è vero che non riuscirà (non certo per gufare ma perchè conosciamo il pollo) dal 1° gennaio 2016 farà scattare automaticamente l’aumento dell’Iva e ulteriori gabelle come l’elevazione di aliquote o la riduzione di detrazioni e deduzioni fiscali. Quindi, niente tagli dell’esorbitante spesa, niente tagli alla casta, sia come sprechi che come privilegi, ma solo inasprimenti fiscali per l’ammontare fino a 17,4 miliardi di euro.
Questo è quanto si evince dal quadro generale di tutte le clausole di salvaguardia che gli ultimi esecutivi Monti, Letta e Renzi hanno “disseminato” all’interno dei provvedimenti fiscali approvati in questi ultimi anni e che l’Ufficio studi della CGIA è riuscito a ricostruire in misura chiara e definitiva.
Armando Manocchia @mail