di Gaetano Immé
Altra bufala (fra le tante, ndr) della sinistra è la seguente: che la progressività dell’imposta personale sul reddito consente anche di assolvere il compito di “ solidarietà e di redistribuzione”.
Tralascio la “ favola” della “ redistribuzione”, dedichiamo l’attenzione all’altra “ favola”, quella della “ solidarietà”.
In primo luogo ricordo che la “ solidarietà” dipende dalla “carità” che è elemento assolutamente personale, di stampo assolutamente “ etico”, proprio di ciascun individuo.
La “solidarietà” che la sinistra racconta altro non è che una favoletta per deficienti che non capiscono quale sia la differenza fra “carità personale” e “solidarietà coatta”.
Ovvio che la “ solidarietà” imposta con la forza della legge e secondo un arbitrio assoluto non ha nulla di etico e di valore morale, ma è solo un altro aspetto della rapina alla quale la sinistra ci sottopone in maniera asfissiante.
Non esiste prova alcuna, fra l’altro, che avvenga una effettiva redistribuzione del “ maltolto” a favore di coloro che hanno bisogno di essere aiutati.
Peraltro ormai tutti sappiamo, senza più falsi infingimenti – Roma capitale insegna , ma non solo – che fra le pieghe di questa “solidarietà pelosa ed imposta e coatta” si sono arricchite lobby clientelari rappresentate da quel mondo cooperativistico che si è sempre mosso nell’ambito e sotto la direzione del Pci ed ora del P.D. o di un Vaticano suo complice e succube.
Questa truffa della “falsa solidarietà” giova a chi governa perché consente di elargire risorse senza controllo a favore di lobby clientelari che assicurano voti politici. Che sia una vera e propria “truffa” lo dimostra il fatto che basterebbe dare dei soldi a coloro che ne hanno bisogno, prendendoli da un prelievo fiscale che potrebbe essere tranquillamente “ non progressivo”, come potrebbe accadere aumentando l’IVA , tanto per fare un esempio.
Si esercita la “ solidarietà” a favore di chi ne avesse bisogno quando costoro ricevono un determinato aiuto e non perché lo Stato ha adottato una legge che impone una vera e propria confisca che discrimina chi lavora di più e produce di più.
Comunque la rigirate, questa “ truffaldina solidarietà coatta”, gestita peraltro in modo monopolistico dallo stesso stato ( che ci lucra per le sue clientele politiche) non solo non modifica il senso etico della carità rendendolo addirittura odioso, ma è sfruttato dal potere come alibi per impadronirsi dei beni altrui.
Un furto o una spoliazione , sempre una truffa.