Isis: la mannaia per tagliare le mani a due presunti ladri

La mannaia si abbatte sul polso delle vittime. Centinaia di uomini e ragazzi sono scesi in piazza per assistere alla punizione che i miliziani dell’Isis hanno inflitto a due uomini accusati di furto. I due presunti ladri sono stati fatti sedere a un tavolo di legno al centro della folla, mentre tre miliziani li tenevano fermi e un quarto brandiva il coltello.

https://youtu.be/oO2NHltq8IM

Nelle terribili immagini, diffuse da un account Twitter ufficiale dell’Isis, si vede un quinto estremista con il compito di scagliare il colpo di mazza sul dorso della lama che amputerà la mano dell’uomo, sebbene il momento non compaia nelle immagini in rete.

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Si dice che quattro giorni fa il califfo Abu Bakr Al-Bagdadi avesse ordinato ai suoi sudditi e al centro media dell’Isis di smetterla di condividere on-line i video delle esecuzioni, temendo che la barbarie e la crudeltà di quei gesti possa nuocere all’immagine dello Stato Islamico.

La decisione ha diviso i vertici dell’organizzazione: secondo alcuni i video delle esecuzioni sarebbero utili per intimidire i nemici, secondo altri le immagini delle impiccagioni, delle crocifissioni e di persone che vengono scaraventate giù dai palazzi ancora vive sarebbero di pessimo esempio, in particolare per i bambini.

Lo scorso aprile era emerso un documento con le pene per chi disobbediva alla Sharia, la severa legge islamica imposta ai sudditi di Daesh: l’adulterio con rapporti sessuali è punito con la lapidazione, quello senza con cento frustate e il bando dalla comunità. I colpevoli di rapina devono essere crocifissi mentre chi beve vino dovrà subire 80 frustate.

L’omosessualità è punita con la morte sia se praticata in maniera passiva che attiva, i ladri meritano invece il taglio delle mani. Si pensa che la lista sia appartenuta al comando dell’Isis che governa la provincia di Aleppo, ma le stesse pene sono inflitte in tutti i territori del califfato, che vanno dall’Iraq alla Siria fino al nord della Libia.

DAGOSPIA –  Jay Akbar per http://www.dailymail.co.uk/