Multe: lo sconto a chi paga prima è un flop. In grandi città -21% incassi

L’obiettivo era quello di combattere l’evasione, invogliando gli automobilisti indisciplinati a pagare le contravvenzioni, ma lo sconto del 30% sulle multe per chi le salda nei primi cinque giorni si è rivelato, nella realtà, un flop. Chi pagava prima continua a pagare beneficiando spesso di un conto meno salato, mentre chi non pagava in passato continua a fare il ‘furbetto’: è quanto emerge dai dati, forniti all’Adnkronos dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), relativi a una ricognizione sulla maggioranza dei comuni capoluogo di Regione.

Fatta eccezione per la sola Trieste, in tutte le altre città si è assistito a un calo, talvolta drastico, delle somme incassate. Con una media del -21%. I dati, gli ultimi disponibili, mettono a confronto gli introiti del 2012 e del 2013, prima e dopo l’introduzione dello sconto del 30%. Dopo un aumento dei pagamenti registrato subito dopo l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, la situazione si è poi stabilizzata.

Magari anche complice la crisi, nella stragrande maggioranza dei casi l’evasione resta consistente e, tranne che ad Ancona, Trieste e Trento, è addirittura aumentata. In ogni caso gli automobilisti non sembrano essere stati incoraggiati dall’opportunità di pagare subito spendendo meno.

A Bari nel 2013 si sono incassati oltre 4,7 mln di euro di multe, a fronte dei 7,3 mln del 2012, ciò significa oltre 2,5 mln di euro in meno, pari a un calo del 35%. A Catanzaro la perdita è stata del 30%: se nel 2012 si era incassato 575.248 euro, l’anno successivo il totale è sceso a 404.392 euro.

Perdite milionarie a Firenze (dove la differenza è stata di oltre 5,9 mln di euro pari al -22%), a Cagliari (persi oltre 1,2 mln pari al -20%), a Roma (oltre 13 mln in meno ossia il -13%). Ma il calo è pesante ovunque: a Perugia dopo l’introduzione dello sconto si è incassato il -18%, a Trento il -13%, ad Ancona il -11%, a Milano il -7%. A Napoli il crollo è stato addirittura del -72%, ma in questo caso ha inciso anche la consistente riduzione del numero dei verbali elevati nel 2013 (oltre 500mila in meno dell’anno precedente).

Al contrario a Venezia, dove pure sono stati accertati oltre 31mila verbali in più, nel 2013 si è comunque incassato il 10% in meno. L’unico capoluogo in cui si è assistito a un miglioramento delle somme introitate è Trieste dove si è passati dagli oltre 2,2 mln di euro del 2012 ai 2,5 mln del 2013 con un aumento pari al 15%.