Era sbarcato come profugo sulle coste siciliane ma era inseguito da un ordine di carcerazione. Scrive rovigooggi che un 42enne nigeriano (quindi semplicemente un clandestino), arrivato nel nostro Paese da poco con moglie e figlia a bordo di uno dei “barconi della speranza”, è stato arrestato e accompagnato in carcere dove deve scontare sei mesi e 26 giorni residui per una vecchia condanna di droga.
Dietro alle parvenze di rifugiato, infatti, si nascondeva una persona già denunciata nel 2006 dalla Procura di Torino per immigrazione clandestina e due anni dopo condannato dalla stessa per una storia di stupefacenti.
A inchiodarlo, nonostante i vari “alias” con cui era solito registrarsi e che per anni hanno ingannato le autorità italiane, le sue impronte, richieste dall’ufficio immigrazione rodigino per l’istruzione della sua pratica dopo la richiesta di asilo politico. A quel punto, gli uomini della Squadra mobile lo hanno prelevato è portato in cella in via Verdi.