Accoglienza profughi: la Regione Toscana naviga a vista

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Oggi pomeriggio alle 16,30 Matteo Salvini sarà a Livorno per visitare personalmente la struttura.

L’improvvisazione che risulta dalle decisioni dell’amministrazione comunale di Livorno in fatto di accoglienza la fa da padrone. Questo caso mette in rilievo il fatto che le Autorità e le Istituzioni livornesi sono disposte a tutto pur di assecondare i diktat del governo renziano suddito delle politiche immigrazioniste europee sugli effettivi bisogni dell’emergenza immigratoria – che loro stessi provocano- senza un minimo di programmazione e di coordinamento per l’impatto sociale.

La Regione Toscana con la rossa presidenza di Rossi, attua il ‘modello di accoglienza diffusa’ per dare una risposta di “basso profilo” al notevole incremento dei flussi migratori di profughi o presunti tali provenienti da Paesi in situazioni difficili o dei cosiddetti ‘migranti economici’, l’alternativa clonata dai politically correct ai ‘clandestini’ che gli ‘scafisti di Stato’ e gli Uber del Mediterraneo, senza il minimo rispetto delle leggi nazionali e delle regole internazionali imbarcano in prossimità delle coste libiche e traghettano in Italia scaricandoli come merci sul primo porto cosiddetto ‘umanitario’ orde di immigrati. Per affrontare questo fenomeno invasivo la Regione Toscana al fine di evitare il concentramento di grossi gruppi in strutture o in tendopoli risponde con un ‘sistema di accoglienza diffusa’ che l’amministrazione comunale livornese mette a disposizione per l’accoglienza dei migranti in modo da non provocare attriti e polemiche con la cittadinanza. Il suddetto sistema rimane comunque un argomento delicato e quindi da oscurare e comporta quindi una ridotta propensione a parlare dei migranti. Questa tesi, si basa soprattutto sul fatto che meno vengono visti e meno se ne parla, e meno se ne parla, più i cittadini accettano il fenomeno,

Ma, non è come nascondere la polvere sotto il tappeto, è peggio, è come nascondere il tappeto sotto la polvere, perché nascondere non vuole dire che se pur con la delicatezza dell’argomento non si possa trattare, quando la scelta è sbagliata e va oltre il limite dell’accettabile. Questa digressione diventa “incoerenza” soprattutto quando si dimostra una mancanza di ricognizione evidente nelle scelte delle strutture esistenti sul territorio. È ad esempio il caso della “Casa di Famiglia Il Melo”. Una struttura destinata da tempo ai servizi di “accoglienza residenziali madri con bambini”, una struttura comunale data in gestione alla cooperativa Di Vittorio in seguito a un bando pubblico con l’oggetto ben preciso: “per gestanti e madri con bambini”. La polemica è scoppiata venerdì 10 davanti ai cancelli del centro “Il Melo”, in via Caduti del Lavoro a Livorno, quando il Comune deciso di ospitare da oggi lunedì 13 luglio 2015 in questa struttura cinque profughi minori di sesso maschile non accompagnati. I rappresentanti locali e regionali della Lega Nord hanno denunciato la grave situazione di promiscuità che, dato il tipo di struttura di accoglienza residenziale di madri con bambini, è da assolutamente da evitare.

La posizione della Lega è ferma e decisa, e soprattutto senza nessun compromesso perché dicono: – non possiamo tollerare una decisione autoritaria del Comune di Livorno che viene meno al rispetto delle regole contrattuali e mette nella situazione di insicurezza un luogo destinato alla sicurezza e alla protezione dei bambini e delle loro mamme. – la condivisione di spazi comuni come il bagno, la lavatrice, la cucina, ecc…. come è facilmente immaginabile è oggetto di difficile gestione (orari, pulizia, spese, tempo di occupazioni dei spazi, ecc). – le difficoltà legate anche alle differenze origini tra gli ospiti (lingua, cultura, età, religione, livello di istruzione, ecc). – le disparità di trattamento di assistenza, gestione del denaro, vantaggi differenziati, ecc. – spesso di fronte ad una assistenza ben organizzata si sviluppa una mentalità pericolosa basata sul menefreghismo e indifferenza verso i doveri di convivenza.

Come dicevamo all’inizio l’improvvisazione dell’amministrazione comunale è molto grave, naviga a vista, quando tutti sanno che ci sono altre strutture comunali che potrebbero accogliere questi ragazzi senza dover condividere lo spazio con questi bambini e con le loro mamme.

Michelle Odelin

Responsabile Provinciale del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Lega Nord Livorno