Poche ore dopo il pesantissimo accordo tra i leader dell’eurozona che consentirà ad Atene di continuare a usare l’euro, il New Statesman, testata liberal britannica, pubblica la prima intervista dopo la dimissioni dell’ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis che accusa senza mezzi termini: “ci hanno imobrogliati” e ricorda i cinque mesi di battaglia in Europa per tentare di ottenere un po’ di respiro per l’economia greca, schiacciata da sei anni di austerità.
Varoufakis, che si è dimesso domenica 5 luglio, dopo il referendum che ha respinto la prima proposta di riforme avanzata dall’Eurogruppo, ha accusato i suoi colleghi europei di aver fatto lavorare il suo governo a vuoto, nella speranza di ottenere un accordo, quando nella realtà era già stato deciso di non rinegoziare. “Ci dicevano di volere dati sul percorso fiscale in cui si trovava la Grecia, tutti di dati delle imprese pubbliche.
Perciò spendevamo un sacco di tempo per forniglierli e rispondere a questionari e tenere riunioni infinite. Ed era la prima fase.
In un secondo momento ci chiedevano che cosa intendevamo fare sull’Iva. Poi respingevano la nostra proposta, ma non ne presentavano una loro. Quindi, prima che potessimo accordarci sull’Iva, passavano a un altro punto, le privatizzazioni. Ci chiedevano cosa avremmo fatto sulle privatizzazioni: proponevamo qualcosa, lo respingevano. E passavano a un altro argomento, pensioni, mercato dei beni, lavoro … un gatto che si morde la cosa”. La sintesi: “siamo stati imbrogliati”.
Sulla responsabilità altrettanta chiarezza: la Germania controllo “completamente” l’Eurogruppo. “E’ un’orchestra ben affiatata. E lui (Schaeuble) è il direttore”. “Solo il ministro francese (Michel Sapin) esprimeva qualche differenza dalla linea tedesca, con grande sottigliezza. Si avvertiva che usava un linguaggio molto attento per non mostrare la sua opposizione. E in definitiva quando Schaeuble dettava la linea ufficiale, il ministro francese cedeva”.
“Sul piano personale c’erano persone che mostravano simpatia, specialmente dal Fmi” ha detto Varoufakis, confermando che si riferisce al direttore generale Christine Lagarde. “Ma nell’Eurogruppo non c’erano parole gentili: si tornava dietro le transenne dei ruoli ufficiali”. L’ex ministro greco aggiunge che i governi che avrebbero potuto mostrare maggiore simpatia verso Atene nella realtà si sono rivelati i suoi “nemici più energici“.
Per i paesi ad alto debito “il peggiore incubo” “sarebbe stato “il nostro successo”. “Se avessimo potuto negoziare un accordo migliore, li avremmo cancellati politicamente: avrebbero dovuto spiegare si loro cittadini perchè non sono stati in grado di fare altrettanto”.
Redazione Milano IL NORD
Schäuble vuole depositare i 50 miliardi dei greci (fondo trust) nella banca tedesca KWF, di cui lo stesso Schäuble è presidente
LE PRIVATIZZAZIONI SONO UN FURTO, CONFERMA DEL FMI
A fronte di un debito di oltre 240 miliardi di euro, con le privatizzazioni la Grecia potrà realizzare 3 (dico tre – RIPETO T.R.E.) miliardi di euro da qui al 2018.