Una grande multinazionale straniera fa firmare in questi giorni ai suoi fornitori italiani contratti che contemplano la procedura da seguire in caso d’uscita dall’euro e ritorno alla lira. E’ il risultato –gravissimo– del modo irresponsabile con cui è stata gestita la crisi greca. Il contagio è già avvenuto.
Il ”salveremo l’euro a qualsiasi costo” di Draghi è sepolto. Nella testa della gente e dei mercati l’euro è diventato reversibile. Lo pagheremo in termini di spread e di speculazione. Se non oggi domani, alla prossima crisi.
A questo punto, i dettagli dell’accordo – quanto cede Tsipras, cosa riesce a strappare, l’elenco delle riforme – contano assai poco. Qualsiasi numero, qualsiasi vincolo è ballerino.Inevitabilmente, sulla misura effettiva del deficit di bilancio, sulle rate di restituzione dei debiti, l’Europa dovrà tornare.
Il dramma greco è destinato a restare con noi. Per arrivare a questo risultato, Berlino ha devastato il panorama politico del continente. Da Salonicco a Lisbona l’Europa ha un ”cattivo” ufficiale e parla tedesco, un ruolo che la Germania dovrebbe vivere con disagio.
L’asse storico con Parigi è profondamente incrinato: le proposte con cui Tsipras s’è presentato venerdì a Bruxelles ridicolizzate dai tedeschi, erano scritte con la Francia.
(Maurizio Ricci) IL NORD