Secondo il New York Times, che ha intervistato uno dei comandanti delle brigate, Isis è già in Europa e combatte a fianco delle truppe neonaziste di Poroshenko, ovvero dalla parte di Unione Europea e USA.
Il New York Times (che non è certo al servizio della “propaganda russa” di cui parlano le teste di legno della UE), conferma l’alleanza tra i miliziani dell’isis e i battaglioni neonazisti ucraini contro i separatisti filorussi. Questa allenza finirà con lo spalancare le porte dell’Europa al jihad. Noi di ImolaOggi lo scriviamo da tempo ed abbiamo spesso messo in risalto le analogie, specialmente nei metodi e nella crudeltà.
Il sodalizio islam-nazismo non è una novità storica, lo abbiamo già visto durante la Seconda Guerra Mondiale con le divisioni islamiche di SS croate, bosniache e albanesi.
Come abbiamo già riportato qui, l’esercito di Petro Poroshenko è un’accozzaglia di soldati svogliati, raccattati faticosamente dopo quattro ondate di mobilitazione. “Kiev è riuscita a reclutare soltanto gruppi di alcolisti, tossicodipendenti e idioti”, ha detto un consigliere del presidente. Qui potete leggere uno dei tanti esempi >>> Ucraina: soldato di Kiev ubriaco investe un’auto, ferito il conducente
Per questo motivo nel Paese sono arrivati 250 militari statunitensi che dovrebbero formare soldati ucraini secondo gli standard della NATO”, eppure Poroshenko si affida sempre più alle milizie paramilitari di volontari (mercenari) dell’estrema destra neonazista, formate da uomini senza scrupoli, armate e finanziate da ricchi oligarchi ucraini: dai battaglioni Azov alle brigate di Settore Destro (Potete vederli qui in azione mentre, in perfetto stile ISIS, decapitano il capo della polizia di Donetsk davanti alla moglie https://www.youtube.com/watch?v=cP4Drl6KBdc).
E’ proprio nel Settore Destro che, secondo il New York Times, affluiscono i mercenari volontari jihadisti del Caucaso russo e dalle repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale. Attualmente ci sarebbero tre unità di miliziani islamici anti-russi: la ‘Dzhokhar Dudayev’ e la ‘Sheikh Mansur’, dove prevalgono ceceni, daghestani e uzbechi, e la ‘Crimea’, composta prevalentemente da tatari Insomma, una perfetta riedizione dell’alleanza nazi-islamista nata nei Balcani in funzione anti-sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale. Su youtube ci sono già molti video >>
“Ci piace combattere i russi – dice il comandante di uno dei tre battaglioni islamisti al New York Times – abbiamo sempre combattuto i russi”.
Già da tempo i terroristi islamisti nel Caucaso russo hanno giurato fedeltà allo Stato islamico e circa 2.000 miliziani avrebbero combattuto nei ranghi del gruppo jihadista, in Siria e in Iraq, secondo fonti dei servizi segreti russi. “Noi proclamiamo la nostra fedeltà e obbedienza al Califfo”, noto come Abu Bakr al-Baghdadi, ha annunciato il principale gruppo di ribelli islamici, l’Emirato del Caucaso.
“Noi possiamo testimoniare che tutti i combattenti del Caucaso, della Cecenia, del Daghestan, dell’Inguscezia e della Kabardino-Balkaria sono uniti in questa decisione e non hanno divergenze” continua in russo, con sottotitoli in arabo.
Putin accusa apertamente gli Usa: contatti diretti fra Cia e terroristi del Caucaso
Putin ha accusato apertamente gli Usa di aver sostenuto i terroristi del Caucaso, sin dal suo primo mandato presidenziale, iniziato 15 anni fa. Lo ha detto lo stesso leader del Cremlino in un’intervista per il film “Presidente”, andata in onda sul canale televisivo Rossia 1.
Putin nel film parla di “contatto diretto” tra i servizi segreti americani e i militanti del Caucaso del Nord. Il presidente russo ha detto che una volta i servizi speciali della Federazione russa hanno “registrato contatti diretti tra militanti del Caucaso del Nord e i rappresentanti dei servizi di intelligence degli Stati Uniti in Azerbaigian”.
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Qui sotto il battaglione Azov al sevizio del presidente ucraino Poroshenko
Qui una parata di neonazisti ucraini in perfetto stile ISIS
Viktoria Shilova, leader del movimento ucraino anti-bellico di Kiev e deputata del Consiglio Regionale di Dnipropetrovsk, ospite sulla TV Russa “Primo canale” ha avuto un acceso confronto con alcuni propagandisti del regime terroristico ucraino. La Shilova è famosa per le sue critiche al regime golpista di Kiev, che sostiene le operazioni punitive contro la popolazione del sud-est dell’Ucraina. Il regime ha aperto nei suoi confronti diversi atti d’accusa.
https://youtu.be/8x0KvVq3kVc
Armando Manocchia @mail