Morto il cardinale Biffi. L’Italia perde una vera Eminenza

Morto il cardinale Biffi. L’Italia perde una vera Eminenza. Le condoglianze di IO alla famiglia, ai bolognesi e agli italiani realisti.

 

biffi

All’età di 87 anni, si è spento nella notte (dopo aver subito nei giorni scorsi l’amputazione di una gamba), il cardinale Giacomo Biffi, che per circa 20 anni, dal 1984 al 2003 è stato Arcivescovo di Bologna.  Ai bolognesi resta famosa la sua definizione di Bologna come città “sazia e disperata”, coniata nel 1985.

Mentre noi, l’Italia intera e gli italiani non dimenticheremo mai e poi mai il Suo pensiero obiettivo sull’incommensurabile problema dell’islamizzazione dell’Italia che si può riassumere nelle frasi pronunciate il 30 Settembre del 2000 al Convegno della Fondazione Migrantes: “Lo Stato dovrebbe consentire ai musulmani in Italia sul piano delle Istituzioni da autorizzare, solo ciò che nei paesi musulmani è effettivamente consentito ad altri”. “Se lo Stato è davvero interessato a promuovere le libertà umane, faccia laicamente ciò che la Chiesa non può fare e cioè adottare quel piccolo strumento della reciprocità come pressione sull’islam”.

E ancora “Nella stragrande maggioranza dei casi, vengono da noi, risoluti a restare estranei alla nostra umanità, individuale e associata

Il mio compito è evangelizzare i musulmani. Il compito dello Stato laico è invece tenere presenti tutte le difficoltà di inserimento dei musulmani nella vita civile». E i fedeli dell’Islam «nella stragrande maggioranza vengono da noi risoluti a restare estranei alla nostra umanità», dunque «ben decisi a restare sostanzialmente diversì in attesa di farci diventare tutti sostanzialmente come loro”. 13 settembre 2000 – ( Seminario di studi «Vangelo, lavoro e migrazioni» organizzato dalla Fondazione Migrantes, dalla Caritas italiana e dalla Cei)

La tv.Come educatrice è la peggiore che esista, impone un atteggiamento di passività“. 16 novembre 1997

Ricchezza e povertà. “I cristiani devono essere poveri, non la Chiesa. Oggi invece i cristiani ricchi dicono che la Chiesa dev’essere povera“. 19 settembre 1999

L’Anticristo. “Il nuovo Anticristo sarà vegetariano, pacifista, buonista e aperto al dialogo“. 4 marzo 2000

Si racconta di un episodio molto divertente avvenuto durante il conclave del 2005 che ha come protagonisti proprio il cardinale Biffi e il futuro Benedetto XVI, seppur in modo indiretto. A raccontare l’accaduto è il giornalista cattolico Francesco Grana, noto commentatore di fatti religiosi e notoriamente vicino all’allora arcivescovo di Napoli, il cardinale Michele Giordano.

È il 19 aprile 2005, secondo e ultimo giorno di votazioni. Dopo il terzo scrutinio del conclave, il secondo di quella mattina, i cardinali elettori tornano in pullman nella Casa Santa Marta dove risiedono in quei giorni. Li attende il pranzo e un breve riposo nelle loro stanze prima di far ritorno nella Cappella Sistina per la votazione che sarà definitiva e alla quale seguirà l’annuncio al mondo dell’avvenuta elezione del nuovo Papa. Ed è proprio durante quel pasto frugale che Biffi, molto innervosito, si sfoga con un confratello: «A ogni votazione ricevo sempre un solo voto. Se scopro chi è che si ostina a votarmi giuro che lo prendo a schiaffi». «Cosa Eminenza?», gli domanda perplesso il confratello. «Sì, ha capito bene, Eminenza», replica Biffi. «Giuro che lo prendo a schiaffi». Al che il porporato lo guarda perplesso e gli spiega: «Eminenza, ormai è chiaro chi stiamo eleggendo come nuovo Papa ed è anche abbastanza evidente che questo candidato abbia scelto di votare per lei. Quindi se vorrà ancora mantenere il suo proposito sarà costretto a prendere a schiaffi il Papa». Biffi rimase senza parole. Ratzinger aveva deciso di votare per lui.