La Germania propone una sospensione della Grecia dall’euro per cinque anni. E’ l’ultima voce dall’Eurogruppo di Bruxelles.
Berlino inoltre si oppone all’ipotesi di raddoppiare da 30 a 60 anni le scadenze dei prestiti di aiuto erogati alla Grecia. Sul tavolo, la richiesta di un nuovo aiuti da parte dei greci, accompagnato da una serie di proposte su misure di risanamento e riforme ma anche, nodo chiave, da una richiesta di alleggerimento del debito. L’idea di raddoppiare le scadenze dei crediti concessi a 60 anni sarebbe del Fmi, con l’obiettivo di rendere più sostenibile il gigantesco indebitamento della Grecia.
Si vocifera però di un’accoglienza moderatamente incoraggiante dalle istituzioni, più tiepida dai ministri dell’area euro (freddi in alcuni casi), sulle proposte avanzate dalla Grecia assieme alla richiesta di un terzo piano di aiuti. “Penso che sarà una riunione piuttosto difficile: sui contenuti e ancor più sulla fiducia”, ha sintetizzato il presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem. Anche più duro il “falco” tedesco Wolfgang Schaeuble, che ha parlato di discussione “estremamente difficile”.
Tuttavia, al di là del grado di benevolenza con cui questo o quel ministro possono commentare la questione, in realtà quel che conta è che al momento la partita resta aperta. In altri termini, la proposta greca non è stata ritenuta tale da essere respinta, aprendo così uno scenario estremo di possibile fuorisciuta del Paese dall’euro. Ma questo non significa nemmeno scampato pericolo.
“E’ una riunione che si preannuncia lunga, comunque c’è spririto costruttivo. Ricordo una cosa che forse non è chiara – ha affermato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan – noi non siamo qui per chiudere un negoziato stasera, ma per verificare se ci sono le condizioni per iniziare un negoziato importante visto che si parla di un programma Esm di medio termine, che è molto impegnativo. Il cammino non è facilissimo ma ce la metteremo tutta”. Lo spagnolo Luis de Guindos si è detto “ottimsita” che con le nuove proposte “la Grexit non si verificherà”.
Il vicepresidente della Commissione europea Vladis Dombrovskis ha parlato di “chiari progressi” da parte dei greci con le sue ultime proposte, ma anche di “perplessità e dubbi” che permangono. “Oggi – ha confermato – si discuterà di dare un mandato a Commissione Ue, Bce e Fmi per avviare negoziati su un piano di aiuti dell’Esm”, il fondo salva Stati Ue. La direttrice del Fmi Christine lagarde si è limitata ad affermare che “siamo qui per fare molti progressi”. Mentre secondo il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, una rapida attuazione delle riforme previste “è la chiave di tutto”.
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