Lega incazzata per i manifesti del transturco

Lega incazzata per i manifesti del transturco Efe bal

 

Il transessuale turco non perde occasione per promuoversi e si è fatto fotografare con una mise da spiaggia.
Per coprire le palle down ha usato uno slip verde, per le siliconpalle up il fazzoletto col Sole delle Alpi simbolo della Lega Nord ed ha fatto affiggere i manifesti per mezza Milano dove il ‘giovaneturcoleghista, si propone ironicamente come «ministro dei lavori particolari».

efebal

I leghisti, i lumbard sono indignati, l’hanno addirittura ribattezzata ‘la turca’, in senso dispregiativo (la turca è quel tipo di latrina costituita da un vaso sanitario appiattito (vaso alla turca) posto al livello del pavimento e privo di coperchio) perchè da mesi – a loro dire – strumentalizza la Lega sostenendo la raccolta di firme per l’abolizione della legge Merlin, battaglia leghista a sostegno del referendum abrogativo, con lo scopo di prendersi gioco della Lega e avere visibilità.

Ma oltre agli indignati, ci sono pure gli incazzati verdi:
Bosatra, segretario federale della lega, dopo aver visto i manifesti che ritraggono il transessuale turco travestito da leghista da spiaggia e scorgendo un rigonfiamento negli slip è esploso: «È un uomo! » e lo ha scritto sulla sua pagina FB, dove ha ha aggiunto: «Vedere l’utilizzo del Sole delle Alpi con questa frase per scopi puramente pubblicitari mi sembra davvero fuori luogo e disgustoso».

A Maurizio Bosatra, storico dirigente e organizzatore di tutti gli eventi leghisti, non va proprio giù questa roba: «Agli ometti che corrono dietro a questa persona e se ne vantano facendo le foto, sappiate che lui è un uomo e quindi smettetela di parlare di famiglia naturale».

Massimo Polledri invece, col suo stile perentorio e pragmatico, ha chiesto un intervento legale del Carroccio per far ritirare i cartelli perché offensivi. «Tra le braccia ideali di Efebal lasciamo radicali e sinistra».

Mentre Massimiliano Bastoni ha esordito così: «Mi sento insultato» aveva detto ieri il consigliere comunale milanese: «Posso dire che questa cosa non mi piace per niente, senza che qualche cuore debole mi accusi di omofobia?», si chiede su Facebook, riferito alla stessa foto dell’ex giovane turco: «Posso dire che mi sento insultato nelle mie idee, senza che qualche leghista dell’ultima ora chieda la mia espulsione? Posso dire che mi fa schifo questa cosa e che il Sole delle Alpi è simbolo di battaglie di libertà e che va rispettato e non preso per il culo?».

Oggi Massimiliano Bastoni rimugina su quanto è andato in etere a La Zanzara, dove il giovane turco transessuale non ha risparmiato insulti a nessuno: ha insultato quel «cazzo di simbolo» della Lega, «quei ladri» della Lega, «quel bastardo» di Bosatra, «quel testa di cazzo» di Bastoni e così via. Abbiamo chiesto a Massimiliano Bastoni di raccontarci questa che sta diventando una soap.

https://youtu.be/XNcRKZKh8Z8
Bastoni, cominciamo da capo, cosa è successo?

“In questi giorni sarà capitato a molti di imbattersi nella polemica Efe Bal vs Leghisti indignati, in realtà, vittime anche noi del mondo dei social, tutto è nato quasi per sbaglio, o meglio senza nessuna programmazione e tantomeno calcolo, ma semplicemente a causa di un post, anzi, due post, pubblicati nello stesso momento e, soprattutto, sullo stesso argomento.

Faccio un attimo di cronistoria (sperando di non dilungarmi troppo).

E’ mercoledì mattina quando un amico mi invia tramite whatsapp (altro “marchingegno” diabolico della nostra epoca) una foto di alcuni cartelloni pubblicitari dislocati per la città di Milano che ritraggono il trans Efe Bal (vestito solo con uno di quei tipici foulard verdi con il Sole delle Alpi utilizzato da migliaia di militanti e sostenitori della Lega), con la scritta “Efe Bal ministro dei lavori particolari”, segue indirizzo mail del transex Efe. Ora, fosse successo 20 anni fa, al mio disgusto sarebbe seguita una telefonata a qualche dirigente locale della Lega, una incazzatura ed un’ “urlata” telefonica, ma, come dicevo, siamo nell’epoca dei social, di Facebook ecc, e come ormai capita un po’ a tutti i “naviganti” della rete, sfogo la mia indignazione postando il mio pensiero con tanto di foto del cartellone pubblicitario in questione, semplice, non offensivo, chiedo persino il permesso, ecco, riporto qui il testo: “Posso dire che questa cosa non mi piace per niente? Senza che qualche cuore debole mi accusi di omofobia? Posso dire che mi sento insultato nelle mie idee? Senza che qualche leghista dell’ultima ora chieda la mia espulsione? Posso dire che mi fa schifo questa cosa e che il sole delle alpi è simbolo di battaglie di libertà e che va rispettato e non preso per il culo? Posso dirlo?”. Nello stesso momento, senza neanche esserci sentiti, un altro militante (non faccio il nome, ma ben nota fra i leghisti) posta un pensiero simile al mio; sembra quasi il segnale di Leonida ai suoi 300 guerrieri e da quel momento fra i leghisti si scatena l’inferno, tutti (o quasi) si sentono concordi, Facebook si riempie di altrettanti commenti non solo sull’inopportunità ma per noi leghisti, dell’uso quasi blasfemo, di quel simbolo… il Sole delle Alpi.

Ora, per quale motivo noi leghisti, come dice il sig. Bal, ci siamo indignati?

Lui sostiene che è per il suo stato, per la sua condizione, per il suo essere trans, che alcuni leghisti – sempre a suo dire – hanno iniziato a polemizzare e protestare. Lui sostiene che l’anima fascista e omofoba di alcuni di noi ha utilizzato l’uso del simbolo solo per poterlo attaccare in quanto omosessuale? Non è affatto così. Non dica bal caro Sig. Bal, stia sereno, a noi ce frega q.b. delle sue scelte sessuali, idem per come ami trascorrere le sue giornate, se vestito da donna o da uomo, o se passa il suo tempo in compagnia di sedicenti maschi insoddisfatti.

Le dirò di più, della sua ‘nobile’ professione, la più antica del mondo e come tale rispettabilissima ci interessa dal punto di vista politico perché la vediamo come una emarginazione sociale e soggetta a sfruttamento. Per questo abbiamo raccolto le firme dove anche lei ha dato il suo piccolo contributo in cambio di una vera e propria strumentalizzazione. Ma a tutto c’è un limite, ed è il rispetto. I simboli sono sacri, certo, ognuno di noi ha la sua idea di sacralità, ma, se si è leghisti e Lei sostiene di esserlo, il Sole delle Alpi è un qualcosa di sacro.

La sua propaganda personale o professionale, i suoi cartelloni appaiono esattamente ciò ciò che sono: una strumentalizzazione bella buona e una vera e propria presa per i fondelli. Lei non sa, ma noi leghisti per anni abbiamo cercato di trasmettere un’identità al nostro popolo, quello padano, e questa identità si caratterizza anche attraverso questi simboli, e, se permette, vederli utilizzati per promuovere una attività ‘prostituzionale’ ci è piaciuto meno di zero.

Le dirò che non ci è piaciuto neanche vederla ergersi a simbolo della Lega; perché probabilmente ci sono molte cose che Le sfuggono, la Lega non è solo lotta alla ”legge Merlin”, è anche difesa delle tradizioni e, onestamente, fatico a vedere un trans turco o italiano che sia come simbolo delle nostre tradizioni, che si basano, senza ombra di dubbio, sulla famiglia naturale.

Lei, è liberissimo di fare del suo corpo ciò che meglio crede, ma noi lottiamo per avere una società dove il matrimonio sia solo quello fra un uomo ed una donna. Una società dove un bambino, abbia garantito un padre ed una madre e non un genitore 1 e un genitore 2.

Questi sono i nostri usi, costumi e le nostre tradizioni, lei come si pone di fronte ad esse? Lei ha anche l’ardire di dire di essere stato sfruttato dalla Lega per raccogliere le firme contro la “legge Merlin” e che dovremmo ringraziarla? Ha un bel coraggio! In realtà dovrebbe essere Lei a farlo, ma ce ne faremo una ragione. Che della Lega non ne sa una mazza lo si capisce anche dalle sue esternazioni.. Lei sa o non sa che la Lega ha una forza militante che nessun movimento o partito ha in questo Paese ed è una forza tale da organizzare una enorme catena umana lungo tutto il percorso del fiume Po? Abbiamo organizzato “gazebate” sotto il sole e sotto le intemperie, non ci ferma nulla e nessuno. La ringraziamo comunque per il suo contributo, ma anche qui stia sereno, sappia che nella Lega nessuno è indispensabile.

Lei dice inoltre, di essere stato “attaccato” da leghisti che non contano un cazzo e che a Lei interessa solo l’opinione di Salvini e di una manciata di pochi eletti “big”. Bene sig. Bal, sappia che la Lega non è di proprietà di nessuno se non delle migliaia e migliaia di militanti che “portano avanti la baracca”, e perlopiù senza incarichi o ruoli istituzionali.
Quindi, tutti passano, ‘big’ e segretari federali compresi, mentre la Lega, quei militanti che secondo lei non contano un cazzo e soprattutto le nostre idee restano.

E per finire, non ha voluto lasciarsi sfuggire l’occasione di farsi una ‘bella posizione’ dicendo che ‘le donne della Lega sono tutte racchie’? Lasci che un militante che non conta un cazzo le dica che le donne della Lega non sono a un concorso di bellezza, ma per me, per noi sono bravissime e bellissime.
Vent’anni fa le avrei detto: fuori da i bal, oggi le dico buon lavoro sig. Bal…

Armando Manocchia @mail