Approvato dal Consiglio dei ministri in via preliminare lo schema del regolamento di ratifica del Trattato di Prum che rafforza la cooperazione transfrontaliera nella lotta ai fenomeni del terrorismo, dell’immigrazione clandestina, della criminalita’ internazionale e transnazionale e formalizza l’impegno a creare “schedari nazionali di analisi del Dna” e a scambiare le relative informazioni sui dati.
Con il provvedimento, dunque, e’ istituita una Banca dati presso il ministero dell’Interno a cui si affianca il laboratorio centrale del Dna presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia. “Con questi strumenti l’Italia sara’ all’avanguardia nell’uso di tecnologie chiave, sempre piu’ sicure ed affidabili, nella lotta delle forze dell’ordine contro i crimini violenti”, dichiara il ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha illustrato il provvedimento in Consiglio dei ministri.
“In questo periodo – ha continuato – sono infatti aumentate le preoccupazioni e l’allarme sociale su numerosi aspetti: la minaccia terroristica, con le necessita’ di rendere la collaborazione transfrontaliera sempre piu’ efficace e immediata, i problemi derivanti dalle ondate migratorie, la cresciuta mobilita’ internazionale, ma anche l’impatto della criminalita’ comune, ed in particolare dei crimini violenti contro le donne. Offrire alla magistratura e alle forze dell’ordine strumenti avanzati, funzionanti e rispettosi della tutela delle persone – ha concluso il Guardasigilli – consentira’ non solo di assicurare alla giustizia chi si rende responsabile di reati, ma funzionera’ anche da deterrente per i recidivi, che rappresentano larga parte degli autori di reati, determinando cosi’ un’opera fondamentale di prevenzione. Il tutto nel pieno rispetto delle norme della privacy”.