La sfida dell’immigrazione “ha ormai preso posto nel dibattito continentale come un tema ineludibile, che cristallizza le tensioni e lascia campo libero a ogni sorta di fantasmi”. In questa materia, “se si analizzano oggettivamente i numeri, c’è da rimanere sconcertati. L’Unione europea viene descritta come assediata per aver ricevuto l’anno scorso, nei suoi 28 Paesi, 626mila domande d’asilo”.
Lo scrivono la presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente dell’Assemblea nazionale francese Claude Bartolone, in un intervento sulle pagine de La Repubblica.
“Un continente che, nonostante la crisi, rappresenta l’economia più ricca del mondo, sarebbe messo in ginocchio – secondo campagne politiche di cui non serve svelare i secondi fini – dall’1%, o poco più, di quei circa 60 milioni di persone che sono costrette all’esilio da guerre e persecuzioni. Questo popolo senza terra e senza nome, il cui numero è pari a quello degli abitanti dell’Italia e di poco inferiore a quelli della Francia – osservano – l’Europa la lambisce appena, e invece si riversa in modo massiccio sui Paesi più vicini alle aree di crisi”. “Sono il Libano, la Giordania e la Turchia – proseguono i due presidenti – che ospitano milioni di rifugiati siriani, a poter parlare legittimamente di emergenza. Possono farlo l’Iran e il Pakistan, che accolgono milioni di afghani. Ma come possiamo, noi qui, gridare all’invasione?”.
In un “mondo globalizzato le questioni irrisolte – che si tratti dell’economia greca o dei conflitti dai quali fuggono i rifugiati – hanno e continueranno ad avere su di noi ripercussioni dirette,che ci piaccia o no. Sta a noi decidere – osservano Boldrini e Bartolone – se vogliamo affrontare queste sfide governandole con lucidità, lavorando sulle soluzioni, e dunque investire su un’Unione più solidale, al proprio interno e verso l’esterno, un’Unione politica, pienamente politica”. Oppure “se intendiamo seguitare ad agitarci senza andare avanti. Il che significa cedere di fronte ai tanti populismi che sulla crisi economica e la retorica xenofoba stanno costruendole proprie fortune, e accettare che sulle rovine dell’ideale europeo volteggino soddisfatti i costruttori di muri. Siccome siamo degli ottimisti irriducibili, crediamo che sia possibile imboccare con decisione la prima strada. Speriamo che le due prove cui è sottoposta oggi la nostra Unione – concludono i due presidenti richiamando anche il tema della crisi greca – spingeranno ciascuno degli Stati membri a cogliere la misura dell’emergenza europea”.
Adnkronos
Non capisco: il punto non è respingerli ma mettere in atto una accettazione controllata e non ” accettiamoli tutti a prescindere dal fatto se siamo o no organizzati per accoglierli e quanti ne possiamo via via accettare e integrare ( ma vogliono essere integrati? ), Senza integrazione mettiamo la basi di un corpo estraneo via via più importante che scuote il nostro vivere e crea insicurezza e paura.
Boldrini è ricca sfondata, accolga tutti i numerosi senzatetto Italiani di Roma,dia l’esempio !