I carabinieri del Noe di Udine si sono presentati, ieri, nello stabilimento Fincantieri di Monfalcone (Gorizia), nel rione Panzano, per eseguire un’ordinanza del tribunale di Gorizia e sequestrare quattro aree destinate alla cernita e allo stoccaggio di rifiuti, prodotti da scarti di lavorazione. Sette persone, tra dirigenti e funzionari, sono state denunciate in stato di libertà con l’accusa di gestione illecita di rifiuti.
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Il provvedimento, come spiegano i carabinieri del Noe, è scattato a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione che ha dato ragione alla richiesta iniziale del pubblico ministero che, inizialmente, era stata rigettata dal giudice per le indagini preliminari. Il procedimento è partito un anno e mezzo fa. Per quanto riguarda l’attività lavorativa dei dipendenti, spiega il Noe, questa potrà riprendere nel momento in cui la situazione sarà regolarizzata e i rifiuti verranno portati fuori dalle aree.
Fincantieri comunica in una nota che, in attuazione di un provvedimento emesso dal Tribunale penale di Gorizia, il comando carabinieri per la tutela dell’ambiente – Nucleo operativo ecologico di Udine, ha provveduto al sequestro preventivo di alcune aree del proprio cantiere di Monfalcone, destinate alla selezione dei residui di lavorazione, strategiche per il regolare svolgimento del ciclo produttivo. La richiesta di sequestro si inserisce nell’ambito di un’indagine avviata nel maggio del 2013, ed era stata già respinta dal gip presso il Tribunale di Gorizia, nonché da quest’ultimo Tribunale in sede di appello. A seguito dell’accoglimento del successivo ricorso per Cassazione presentato dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia, il Tribunale isontino è stato nuovamente investito della questione e questa volta ha disposto la misura cautelare.
Fincantieri, ferma restando l’intenzione di assumere con urgenza tutte le opportune iniziative in sede giudiziaria al fine di ottenere la revoca di detta misura, che considera particolarmente gravosa anche in ragione dei danni che il permanere degli effetti della stessa potrebbe provocare, afferma di essere costretta, in ottemperanza al predetto provvedimento del Tribunale, a disporre da oggi la sospensione dell’attività lavorativa di tutto il personale coinvolto nel ciclo produttivo del cantiere di Monfalcone. In tutto, informa l’azienda, tra addetti diretti e indiretti, circa 4.500 persone. (la Presse)