Il gip del Tribunale di Taranto, Martino Rosati, ha convalidato il sequestro dell’altoforno 2 dell’Ilva di Taranto disposto dalla Procura dopo il mortale infortunio sul lavoro dei giorni scorsi, costato la vita al 35enne Alessandro Morricella, dipendente del siderurgico, rimasto gravemente ustionato. La convalida del sequestro da parte del gip la si apprende da fonti sindacali dei metalmeccanici alle quali la notizia e’ stata comunicata dall’Ilva. Nessun commento per ora dall’Ilva, che attende di conoscere nel dettaglio il provvedimento del gip. Gia’ all’indomani della notifica del sequestro, l’Ilva aveva avviato le manovre preparatorie di fermata dell’altoforno 2 dello stabilimento di Taranto, uno dei due attualmente in produzione, essendo gli altiforni 1 e 5 fermi per lavori di adeguamento alle prescrizioni ambientali.
Il carabinieri del reparto operativo di Taranto insieme ai funzionari dello Spesal, il servizio dell’Asl che si occupa di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, hanno notificato all’Ilva di Taranto l’ordinanza di convalida del sequestro senza facolta’ d’uso dell’altoforno 2 dello stabilimento siderurgico. Il provvedimento e’ firmato dal giudice delle indagini preliminari Martino Rosati. L’Ilva gia’ domani potrebbe presentare istanza al Tribunale del Riesame per ottenere un sequestro con facolta’ d’uso motivando la richiesta con i lavori e gli adeguamenti gia’ fatti sull’altoforno 2 al fine di migliorarne il livello di sicurezza.
Le operazioni di fermata dell’altoforno 2 sono intanto gia’ cominciate e stando al cronoprogramma predisposto dall’Ilva dovrebbero completarsi nei primi giorni di luglio. La Procura ha nominato custode giudiziario dell’altoforno 2 Barbara Valenzano, gia’ custode giudiziario dell’ilva da luglio 2012 col sequestro di tutta l’area a caldo disposto dal gip Patrizia Todisco nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria “Ambiente Svenduto”.
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L’Ilva ha gia’ fatto presente che se l’altoforno 2 dovesse essere effettivamente spento, si fermera’ a seguire anche l’altoforno 4 sebbene quest’ultimo non sia interessato da alcun nuovo provvedimento di sequesto. Questo perche’, secondo l’Ilva, un solo altoforno in marcia, essendo l’1 e il 5 gia’ inattivi per lavori, non puo’ reggere, anche sotto il profilo della sicurezza complessiva, uno stabilimento cosi’ grande e complesso come quello di Taranto. L’Ilva ha gia’ predisposto un cronoprogramma che prevede che la fermata dell’altoforno 4 sia avviata prima della meta’ di luglio per concludersi entro la fine dello stesso mese. (AGI) .