Massacrò di botte la fidanzata: pena ridotta ed espulsione revocata

 

Era stato condannato a 3 anni in primo grado per aver massacrato di botte la sua ex fidanzata dopo essersi rifiutata di fare sesso con lui. Ma oggi la Corte d’Appello, accogliendo in parte le richieste dell’avvocato Laura Versace (in foto), ha ridotto la pena a 1 anno e 8 mesi di reclusione per il 36enne rumeno Bebe Petrisor Ionaschita.

Non solo, i giudici hanno anche revocato la misura di custodia cautelare in carcere e l’espulsione dall’Italia che sarebbe dovuta essere applicata a fine pena. E ora il 36enne, dopo 11 mesi di carcere, torna libero e può restare in Italia.

L’imputato era accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e sequestro di persona. Ed é proprio da quest’ultimo capo d’imputazione, come si legge dal dispositivo della sentenza, che è stato assolto il romeno.

Nel processo la vittima aveva dichiarato che il 26enne la chiudeva dentro casa e che il giorno della violenza avrebbe anche tentato di portarla via dall’ospedale contro la sua volontà.

A seguito delle indagini difensive i tabulati telefonici di quella notte tra il 14 e il 15 agosto 2014 (trascorsa in ospedale dalla vittima a seguito delle violenze) hanno però dimostrato che la studentessa ha chiamato circa 50 volte il numero di cellulare dell’imputato.

Tuttavia l’uomo rimane responsabile delle lesioni e dei maltrattamenti nei confronti della donna anche se la Corte ha accolto l’istanza di riduzione di pena anche per quei reati.

Violenze che hanno raggiunto l’apice quella sera in cui lui ha perso la testa e l’ha massacrata fino a scaraventarla contro una porta a vetri (distrutta) e spaccandole una sedia sulla schiena quando ormai lei era a terra inerme. (Da AnconaToday)

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