Alla vigilia dell’appuntamento con la clinica in Svizzera, “la persona che avremmo dovuto accompagnare per consentirle di ottenere l’eutanasia ci ha ripensato. Quella persona, gravemente malata, ha potuto consultarsi con medici specializzati in trattamenti di fine vita disposti ad aiutarla con la morte medicalmente assistita se questa fosse stata la sua scelta. Ha tuttavia scoperto da quelle stesse persone alternative per lei più valide e quindi continuerà a vivere con la sua malattia”.
Lo riferiscono Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, Mina Welby e Gustavo Fraticelli, promotori della disobbedienza civile lanciata con il sito www.SosEutanasia.it.
Nei mesi scorsi l’associazione aveva spiegato che avrebbe fornito informazioni, e in alcuni casi anche assistenza logistica e finanziaria, alle persone che vogliono ottenere l’eutanasia. “Da allora riceviamo quotidianamente richieste di informazioni e di aiuto”, aggiungono i promotori di www.SosEutanasia.it.