Mentre in Europa ci sono 124 milioni di poveri, la Ue ha deciso di gettare dalla finestra il denaro dei contribuenti preparando un “Piano d’azione per la comunicazione strategica” per contrastare la propaganda russa, ovvero per fare disinformazione propaganda filo-occidentale, nei paesi del partenariato orientale (Ucraina, Georgia e Moldova) e più in generale nelle regioni russofone. Il piano d’azione, di cui l’ANSA ha copia, fa seguito al vertice di marzo che aveva chiesto a Mogherini di “affrontare la corrente campagna di disinformazione della Russia”.
Il primo aprile nel Servizio di azione esterna è nato il gruppo di lavoro East StratCom Team, che sarà pienamente operativo dal primo settembre. Gli obiettivi generali indicati nel piano d’azione sono tre:
- “comunicazione efficace e promozione di politiche e valori della Ue (quali??) nel vicinato orientale,
- “rafforzamento dell’ambiente generale dei media comprendendo un sostegno ai media
asservitiindipendenti” e - “aumento della consapevolezza pubblica delle azioni di disinformazione da parte degli attori esterni e miglioramento della capacità della Ue di anticipare e rispondere a tali attività” (ovvero allenarsi a mentire prima e meglio).
Tra i compiti dell’ East StratCom Team c’è quello di “sviluppare materiale di comunicazione dedicato alle questioni prioritarie”, in particolare quando “la Ue è soggetta a campagne di disinformazione”, da “mettere a disposizione della leadership politica della Ue, dei servizi stampa, delle delegazioni Ue e degli stati membri”. E’ prevista la produzione di materiale di comunicazione in russo “per assicurarsi che i cittadini abbiano accesso a fonti alternative di informazione nella lingua locale”. Nel piano c’è anche l’idea di sviluppare “l’impegno con la popolazione locale e la promozione di contatti diretti con le persone usando i programmi europei (come Erasmus Plus)” allo scopo di “far capire meglio” le attività europee.
Tra i passi da compiere “al più presto possibile” il sostegno alle organizzazioni giornalistiche “in difesa dei valori della professione”, ma anche programmi di “addestramento mirato per giornalisti” allo scopo di “aumentare la capacità dei media” nelle Repubbliche ex sovietiche.
Il documento, di nove pagine, sarà sottoposto all’approvazione del vertice di giovedì e venerdì prossimi.