Secondo quanto risulta ad alcune agenzie di stampa Adriano Sofri ha deciso di rinunciare all’incarico nell’ambito degli Stati generali dell’esecuzione penale. Una decisione, quella di fare un passo indietro, presa – sempre da quanto di apprende – per preservare gli stati generali dal peso deformante di improprie letture.
Sul sito del Foglio Sofri risponde alle polemiche sulla sua presunta ‘consulenza’. Ridimensionando il peso del contributo che gli era stato richiesto, precisa di aver rinunciato “perché ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promozionali in particolare“.
In precedenza era stata diffusa una nota del Ministero della Giustizia. “In nessun modo può la partecipazione a quella procedura considerarsi un incarico di consulenza, trattandosi della promozione di un dibattito pubblico intorno ai temi del carcere”, affermava Glauco Giostra, Coordinatore del Comitato Scientifico degli Stati Generali dell’esecuzione penale, in merito al caso Sofri.
Con tutta evidenza – conclude – in nessun modo può la partecipazione a quella procedura considerarsi come un incarico di consulenza, trattandosi unicamente della promozione di un dibattito pubblico intorno ai temi del carcere, della pena e della condizione delle vittime dei reati finalizzato all’elaborazione delle proposte invece richieste dal Ministro ad un apposito Comitato Scientifico, composto da eminenti personalità accademiche e della società civile“.