Diverso dai precedenti l’ultimo, recentissimo librone di Henry Kissinger: vi si riconosce che il vecchio ordine mondiale Usa-centrico non c’è più, che il futuro è incerto, ma potrebbe riservarci – oltre alla prospettiva di un terrificante conflitto globale – equilibri fra aree di influenza, nella migliore delle ipotesi basati sulla logica del Trattato di Vestfalia. Vale a dire ciascuna area di influenza rispetta l’altra e non ammette ingerenze esterne. Insomma, abbattuti gli Stati nazionali, secondo il volere dei grandi potentati finanziari e industriali mondialisti, forse (sono parole dello stesso Kissinger) non ci ammazzeremo tutti quanti in una guerra…ma non è detto.
Insomma la grande finanza mondiale annuncia che ha fatto un casino, ha massacrato i popoli, non ha risolto nulla anche perché, ad un certo punto si è accorta che l’abbattimento degli Stati non produceva un modello nuovo – magari antidemocratico o ademocratico, chissà – ma solo un grande casino dove non si sa cosa succederà domani o, addirittura, stasera.
Da Mussadec a Lumumba, da Allende a Moro, le classi dirigenti nazionali, degne di questo nome, sono state decapitate con conseguenze irreparabili; è seguita una lunga stagione di destabilizzazioni regionali che hanno prodotto ingovernabilità dalla ex Jugoslavia all’Afganistan, dall’Iraq alla Libia (e l’elenco sarebbe ben lungo), solo per assicurare affari per pochi, disastri per molti (l’immigrazione è uno di questi casi), senza un ordine, un senso, un modello da difendere.
Il liberismo, infatti, ci ha regalato trent’anni di regressi e di incubi dal G7 di Tokio del 1979 al crollo del sistema interbancario del 2008, senza che dopo si potesse capire né dove andavamo, né dove si potrebbe andare.
Si potrebbe dire che siamo nelle mani di gente così: “Tiriamo una bella atomica da qualche parte, poi vediamo cosa succede…dai!”…
Ovviamente esistono opzioni alternative alla grande finanza e allo stesso capitalismo, oggi l’umanità dispone di tecnologie eccezionali che potrebbero farci star bene tutti, ma se non entriamo nell’ordine di idee di prendere in mano il nostro destino, risulteremo – in modo crescente – in balia di dittatori, approfittatori, predatori, delinquenti e pasticcioni anche nel prossimo futuro.
Nino Galloni per Scenari Economici