Ecofin: separazione obbligatoria tra banche commerciali e banche di trading

Accordo all’Ecofin sulla posizione negoziale da tenere col Parlamento Ue sulla riforma strutturale delle banche, che prevede la separazione obbligatoria delle attività commerciali da quelle più rischiose di trading. La presidenza lussemburghese della Ue, che parte da luglio, avvierà il negoziato con il Parlamento non appena anch’esso avrà una posizione comune. In base alla proposta la riforma si applica alle banche di importanza “sistemica” o a quelle che superano una certa soglia di trading.

La proposta di regolamento ha lo scopo di rafforzare la stabilità finanziaria proteggendo le attività di deposito delle banche più grandi e complesse dalle attività di trading potenzialmente rischiose. Nonostante le recenti riforme della regolamentazione del settore bancario – spiega l’Ecofin – i grandi gruppi restano troppo grandi per fallire (too-big-to-fail), troppo grandi per essere salvati (too-big-to-save) e troppo complessi da gestire, da vigilare e da ‘risolvere’ (cioè da far fallire ordinatamente).

Le norme sulla separazione bancaria hanno lo scopo di ridurre l’assunzione eccessiva di rischio, con effetti disastrosi per i depositanti, e prevenire una rapida crescita del bilancio bancario proprio in conseguenza delle attività di trading. Il principio della separazione obbligatoria viene giustificato con la necessità di porre al riparo le attività di deposito dalle perdite dovute ad altre attività (quelle di investimento e speculative). Il regolamento stabilisce un quadro normativo per le autorità competenti che consenta loro di prendere misure che riducano la presa eccessiva di rischio. ansa

Le attività di trading diverse dal ‘trading proprietario’ saranno sottoposte a una valutazione di rischio. Se un’autorità competente ritiene che esista un rischio eccessivo, potrebbe chiedere la separazione delle attività di trading dalla istituzione di credito principale o chiedere un aumento dei requisiti di capitale o imporre altre misure prudenziali. Le entità di trading separate all’interno del gruppo bancario non potranno usare i depositi della banca ‘core’ eleggibili per l’assicurazione sui depositi.

In base alla proposta Ecofin, il regolamento si applicherà alle istituzioni finanziarie sistemiche con asset totali di almeno 30 miliardi negli ultimi tre anni e attività di trading di almeno 70 miliardi o pari al 10% degli asset totali. Le banche saranno collocate in due schemi in relazione al fatto che la somma delle attività di trading negli ultimi tre anni ecceda o meno i 100 miliardi. Per le banche che eccedono tale soglia sono previsti requisiti di ‘reporting’ piu’ stretti, una valutazione del rischio più approfondita e diverse azioni di vigilanza. Il regolamento non si applicherà a istituti con depositi totali sotto il 3% dei loro asset totali. Inoltre, non si applicherà nemmeno agli strumenti del debito sovrano. ansa