Una confessione schietta e ironica è bastata ad un quarantatreenne arrestato per spaccio di hashish. “Signor giudice, cosa vuole che le dica? Sono una testa di c…” e l’uomo è stato scarcerato con l’obbligo di presentazione alle forze dell’ordine, patteggiando sei mesi di reclusione.
Confessare in questo modo insomma, fra l’ilarità del pubblico presente in aula, gli è valsa la scarcerazione. “Ebbene si, sono una testa di c…, distribuisco la sostanza fra pochi amici e lo faccio per mangiare”. Gli avvocati che lo hanno difeso, Marco Pagella e Gabriella Banda, hanno commentato: “Tutto sommato ha ammesso l’addebito con schiettezza…”.
L’imputato ha poi raccontato al giudice Pier Giorgio Balestretti la sua storia: “Ho due precedenti penali che risalgono al 1992 e 1993, a quando cioè assumevo droga e facevo tante fesserie. Poi sono uscito dalla droga e ho avuto due figli – ha continuato – e oggi assisto una signora che ha problemi mentali…”
L’uomo non ha ottenuto la condizionale per i precedenti. Gli avvocati chiederanno l’affidamento in prova.
processi
torinotoday.it