Una coppia di bengalesi, marito e moglie, S.M.U. di 29 anni e A.S. di 27 anni, sono stati arrestati dagli agenti della polizia del commissariato Viminale con l’accusa di sequestro di persona, riduzione in schiavitù e induzione alla prostituzione. Avevano rinchiuso in una stanza a Roma Sud una loro connazionale costringendola a prostituirsi. A denunciare la scomparsa della giovane è stato il fidanzato che da una settimana non riusciva più a parlare con la ragazza: il giovane si è presentato al commissariato Viminale, diretto da Antonio Pignataro. Acquisita la denuncia da parte del ragazzo, gli investigatori hanno avviato una serie di attività investigative. Dopo un’attenta analisi degli elementi raccolti gli investigatori, sono riusciti, ieri all’alba a individuare l’abitazione a sud di Roma, dove la ragazza era tenuta sequestrata.
I poliziotti infatti durante le indagini, hanno accertato che la ragazza era stata segregata e chiusa a chiave in una stanza dell’appartamento da una coppia di cittadini del Bangladesh, marito e moglie che l’avevano costretta con violenza e minacce a prostituirsi. In particolare, dalle indagini svolte, si è accertato che la ragazza era stata avvicinata dai suoi aguzzini all’interno di un bar di piazza dei Cinquecento. Approfittando dell’appartenenza alla stessa comunità, i due le avevano promesso un lavoro da baby sitter e la disponibilità a offrirle in locazione un alloggio migliore rispetto a quello attuale, convincendola così a seguirli nella loro abitazione. La ragazza, una volta giunta all’interno dell’appartamento, era stata aggredita, malmenata, minacciata di morte qualora avesse tentato di fuggire nonché costretta a prostituirsi.
Per la giovane è iniziato così un vero e proprio calvario e nonostante avesse più volte chiesto aiuto ai vari clienti che accedevano all’interno dell’appartamento, subiva da alcuni di questi violenze e umiliazioni durante le pratiche sessuali.
I poliziotti individuato l’edificio dove era rinchiusa sono riusciti a entrare nell’appartamento e liberare così la ragazza. Nell’abitazione è stata sequestrata una ingente quantità di denaro e materiale utilizzato per le prestazioni sessuali.
Proseguono le indagini per individuare i clienti che, malgrado la richiesta di aiuto da parte della vittima, non hanno denunciato quanto stava accadendo, usando ulteriormente violenza e crudeltà nei confronti della ragazza.
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