La Confederazione ha chiuso totalmente le porte. I respingimenti avvengono quasi ogni giorno: gli immigrati vengono rispediti a Milano. La polizia italiana denuncia: “Da quando la Francia ha chiuso le frontiere, gli elvetici impediscono anche il semplice passaggio”
di Sergio Rame
Anche la Svizzera chiude la frontiera con l’Italia. Ieri mattina sessanta profughi sono stati respinti al confine tra la Val d’Ossola e il Canton Vallese.
La Polizia di confine rossocrociata, come ormai fa da diversi mesi, ha rimandato alla stazione di Domodossola gli extracomunitari che stavano cercando di entrare in territorio elvetico su uno dei treni internazionali che corrono lungo la linea ferroviaria del Sempione. La polizia di Domodossola ha provveduto all’identificazione degli stranieri che, come le altre volte, sono stati rimessi sul treno per Milano.
Nei primi cinque mesi di quest’anno sono stati già respinti almeno 1.700 immigrati. Ogni giorno la polizia di confine svizzera pattuglia la frontiera tra la Val d’Ossola, in Piemonte, e il Canton Vallese, in territorio elvetico. La Confederazione ha chiuso totalmente le porte. I respingimenti avvengono quasi ogni giorno. Gli stranieri, in viaggio su uno dei treni internazionali che partono da Milano, vengono controllati e bloccati alla stazione di Briga, oltre il tunnel del Sempione, fatti scendere e rimessi su un convoglio con destinazione Domodossola.
“In precedenza – spiegano al posto di polizia di frontiera di Domodossola, dove da mesi fronteggiano questa situazione – la Svizzera concedeva il transito sino al confine francese di Vallorbe, ma da quando la Francia ha chiuso le frontiere, gli elvetici impediscono anche il semplice passaggio”. A Domodossola nessuno degli immigrati si ferma: riprendono il primo treno per rientrare a Milano e, con ogni probabilità, tentare di passare il confine dal Brennero o altrove. il giornale