Imola 13/06/2015 LETTERA APERTA Alla Dr.ssa Maria Lazzarato Dirett..Generale Ausl Imola e al Dr.Andrea Rossi Direttore Sanitario della medesima, all’Assessore Sanità Regione ER Dr.Sergio Venturi,Associazione Diabetici Imolesi Glucasia,ai Media Provinciali, Regionali, Nazionali.
A seguito di lettere dettagliate e documentate sulla problematica dell’attività del ruolo del Podologo presso l’Asl di Imola (già dalla fine del 2013),precisamente al Centro Antidiabetico dell’Ospedale della cittadina ,pubblicate anche dal vostro giornale e di denuncia sulla mancata attivazione di un servizio attivo di prevenzione del “Piede Diabetico” che dovrebbe essere curato proprio dal Professionista della prevenzione quali è per ruolo solo il Podologo e sulla negazione di condivisione di dati in possesso dell’Asl, dati che dovrebbero essere pubblici quali: Qual’è il numero di pazienti diabetici (oltre 6.000 solo nel territorio Imolese) in trattamento con Terapia Iperbarica per Patologie da ferite per ulcerazione del piede e conseguenti evoluzioni delle stesse alle gambe…sia alla Camera Iperbarica di Ravenna (convenzionata SS Regionale) che a quella pubblica dell’Ospedale di Fidenza (PR) ?, Quanti Pazienti Diabetici del comprensorio Imolese hanno dovuto subire Amputazioni agli Arti Inferiori a seguito di dette infezioni (la cui causa principale è la completa mancanza di prevenzione adeguata) ?,Quanti Pazienti Diabetici sono in trattamento alle Terme di Castel S.Pietro (convenzionata SS Regionale) per patologie legate alla malattia Diabetica (Idroterapia),a Pagamento o a carico del SS Regionale ?,Quanti Pazienti Diabetici sono stati trattati con pratiche di Chirurgia Vascolare e dove sono stati trattati (struttura,pubblica,convenzionata…) ?
Questi e altri dati sulla patologia Diabetica sono negati in quanto determinanti per stabilire quanti danni,quante sofferenze e quanti costi sono conseguenti alla volontà di non procedere ad una oculata, precisa e professionale Attività di Prevenzione per le Patologie dei Pazienti Diabetici così come da anni richiesto dal Ministero della Salute Pubblica. Questa Attività/Programma di Prevenzione del Piede Diabetico non viene fatta più che altro per mancanza di cultura della Prevenzione e per Incapacità Progettuale, Disinformazione e Colpevole Negligenza con conseguenti enormi costi alla Comunità che potrebbero essere evitati con un minimo di Impegno per uscire da una gestione miope del bene Pubblico. …a seguito delle lettere di denuncia di questa situazione nella struttura Pubblica di S.Maria della Scaletta,di cui è responsabile la Dr.ssa Lazzarato in qualità di Direttore Generale, il Direttore Sanitario Dr. Rossi ha chiesto un incontro con il sottoscritto con il presupposto di spiegare la situazione in atto ma in realtà allo scopo di evitare di dare risposte imbarazzanti agli articoli pubblicati sui media intendendo così circoscrivere una situazione che non poteva certamente gestire pubblicamente data la carenza di argomenti in merito. L’incontro si è tenuto il 13 Gennaio 2015 presso la sede della Direzione Sanitaria alla presenza di alcuni rappresentanti della “Corte” dei Dirigenti di varie attività dell’Ospedale…fra le varie sono state fatte dichiarazioni d’intento dello stesso Dr.Rossi per un approfondimento sulle potenziali utilizzazioni del Professionista Podologo anche e non solo sull’Attivazione di un Programma di Prevenzione del Piede Diabetico indirizzato ai Pazienti Diabetici,i loro Parenti, l’Associazione dei Pazienti Diabetici “Glucasia”,la cittadinanza dell’Associazione dei Comuni del comprensorio Imolese. Sono passati sei (6) mesi e nulla è stato fatto,anzi la Direzione Sanitaria si sta adoperando per tentare di nuovo (dopo averci provato con il mancato rinnovo del contratto con il Podologo Baccolini che era già in carica da 4 anni e aveva instaurato un proficuo rapporto con i Pazienti del comprensorio e che ora svolge il suo ruolo all’Osp.s.Orsola di Bologna) di chiudere l’attività del Podologo presso il Servizio di Diabetologia dell’Ospedale di Imola,unico riferimento per i 10 Comuni Associati (oltre 6.000 Pazienti Diabetici).
Come? Dopo le numerose proteste fatte al mancato rinnovo del contratto del Podologo Baccolini l’Amministrazione si è trovata costretta a riconfermare il “servizio” di Podologo ma pur di non rinnovare l’Impegno con il precedente Professionista ha indetto un nuovo “concorso” infischiandosi delle enormi difficoltà che avrebbe e ha creato a tutti quei pazienti già da anni in trattamento e con appuntamenti già programmati da mesi. Ha individuato un nuovo professionista più giovane e più ricattabile con un contratto ancora più risicato (se mai era possibile) di 1 anno con l’opzione di rinnovo a due alla scadenza del primo anno.
Il primo anno è in scadenza (primi di Luglio) e, con l’evidente intenzione di eliminare gradualmente questo servizio, alla Professionista Podologa è stata fatta una proposta inqualificabile di rinnovo di soli 6 mesi, probabilmente per indurla a declinare un incarico incerto, già contrastato per tutto l’anno in corso e che non le ha mai dato la possibilità di svolgere appieno la sua Qualifica Professionale. Da notare che l’Attività del Podologo viene svolta in regime di Libera Professione con una formula contrattuale ai confini della mera speculazione con un emolumento (Tariffa Oraria) pari a un terzo di quello riconosciuto a un Infermiere in Libera Professione e con una professionalità non cosi ben definita e specialistica.
Questo non è altro che un ulteriore tentativo di tagliare costi eliminando servizi essenziali e pare che serva più che altro a stornare l’attenzione da una gestione economica quantomeno discutibile,basterebbe andare a vedere le spese dichiarate per “Consulenze Mediche e affini”,anche solo per l’anno 2013,centinaia di migliaia di EURO che dimostrano quanto poco conto si fa sul livello di Professionalità del Personale Medico e Paramedico dipendente della struttura Ospedaliera a meno che tale livello sia tenuto,dalla Dirigenza, in cosi bassa considerazione per cognizione di causa. Qualcuno dovrebbe spiegare ai cittadini che stipendiano la prolifica Famiglia di Dirigenti Ausl, a che titolo gli stessi si premiano a fine anno in SOLDONI,battendosi pacche sulle spalle uno con l’altro con l’unico merito di fare il contrario di quello che dovrebbe essere il loro mandato: ”Migliorare il Livello dell’Assistenza Pubblica”finanziata dai sacrifici dei Cittadini Italiani. Credo che questo non sia altro che un ennesimo esempio di come la mala gestione degli enti pubblici contribuisca a mandare in malora buona parte dell’economia del nostro Paese e il fatto Drammatico è che nessuno di quelli che dovrebbero, se ne cura.
Fabio Malaguti, Disabile e Diabetico di Tipo 2.
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