Specializzate nel derubare anziani: madre e figlia nomadi in manette

 

Avevano derubato in casa una 97enne sofferente di Alzheimer. Una 56enne e la figlia 38enne, entrambe già note alle forze dell’ordine e domiciliate in un campo nomadi nel bolognese, sono state arrestate al termine di un’attività investigativa dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Faenza con l’accusa di furto aggravato in abitazione in concorso. Il lavoro degli inquirenti è iniziato il 24 febbraio scorso, quando si è concretizzato il colpo.

L’anziana era rincasata dopo aver fatto la spesa col figlio. Mentre quest’ultimo si occupava di sistemare gli acquisti nel garage, la 97enne è stata avvicinata dalle due nomadi, dicendo di esser amiche del figlio. Entrate nell’abitazione, mentre una distraeva con le chiacchiere la malcapitata, l’altra si è fiondata in una stanza, portando via un bracciale da mille euro ed alcune banconote. Quando il figlio della vittima è entrato in casa, le due donne sono fuggite via, dicendo di aver sbagliato casa. Entrambe sono salite a bordo di una “Ford Focus” blu, con la quale si sono rapidamente dileguate. Dopo la denuncia sono scattate le indagini dell’Arma. Il lavoro dei militari, guidati dal capitato Cristiano Marella, è partito proprio dal modello dell’auto. Una serie di controlli incrociati ha permesso di individuare in un campo nomadi di Calderara di Reno la provenienza delle due ladre.

Madre e figlia hanno svariati precedenti specifici per furti in abitazione non solo in Emilia Romagna, ma anche in Toscana e Lombardia. In particolare la 56enne era stata arrestata in flagranza a Piacenza. Secondo quanto accertato, le due fanno parte di un gruppo specializzato a raggirare e derubare gli anziani, agendo da sole o in coppia. Gli inquirenti non escludono che possano aver messo a segno altri simili colpi nel ravennate. Il giudice Rossella Materia (pubblico ministero Marilù Gattelli) ha disposto in attesa del processo la custodia in carcere a Bologna per la 56enne, mentre l’altra indagata si trova ai domiciliari in quanto madre di bambini.

Per evitare di cadere nelle trappole dei malintenzionati i carabinieri raccomandano di diffidare da qualsiasi persona estranea che si spaccia per amico o familiare. Nel dubbio non bisogna mai farli entrare nell’abitazione e se qualcuno dovesse insistere bisogna richiedere soccorso ad alta voce per attirare l’attenzione dei vicini o dei passanti e comunque segnalare sempre la presenza di persone sospette al 112 per consentire agli uomini dell’arma di effettuare le opportune verifiche. “Qualora si dovesse restare vittime di tali reati come accaduto nel caso della 97enne faentina, se possibile bisogna memorizzare particolari utili per le indagini – afferma il capitano Marella -. Targhe e modelli di veicolo, i loro volti, eventuali accenti. questi dettagli, se tempestivamente comunicati, possono essere decisivi per l’identificazione dei malviventi”.

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