Fassino minaccia: “Ricorso al Tar contro le Regioni che rifiutano i profughi”

“Penso che non stia nelle titolarità dei presidenti di Regione decidere quale politica di accoglienza degli immigrati debba fare il nostro paese. E’ una competenza dello Stato. Meno che mai è legittimo un atteggiamento ritorsivo e intimidatorio che minaccia di ridurre i trasferimenti ai Comuni che ospitano i profughi”.

Lo ha spiegato in un’intervista al “Messaggero” il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino (P), che ha commentato le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.Fassino ha ricordato che i trasferimenti dalle Regioni ai Comuni riguardano i trasporti, le scuole, il welfare, non un solo euro viene dato dalle Regioni per la sistemazione dei profughi. Per questo parlo di ritorsione”.

E se fosse un sindaco della Lombardia “contrasterei politicamente” questa minaccia e “poi farei immediatamente ricorso al Tribunale amministrativo, e penso che sia quello che faranno i sindaci di Lombardia, Veneto e Liguria se gli annunci dei tre presidenti dovessero concretizzarsi. Anche perché la maggior parte dei fondi che arrivano ai Comuni sono soldi dello Stato che transitano dalle Regioni solo per ragioni di Tesoreria”.

5 thoughts on “Fassino minaccia: “Ricorso al Tar contro le Regioni che rifiutano i profughi”

  1. Carissimi tutti coloro che mi leggono,
    Stiamo cercando di far capire che oggi non è il clandestino che viene contestato, ma è il metodo mal gestito da politici e sindaci che discutiamo, è infatti risaputo che esistono luoghi in Italia che riteniamo sia doveroso salvaguardare a tutela delle persone che quei luooghi li abitano da generazioni e non ammettono intrusioni se non valutate, ponderate e condivise da tutta la popolazione e non solo da una piccola minoranza interessata. Questo puo’ spiegare il malumore che serpeggia in tranquille vallate piemontesi che si ritrovano invase senza che nessuno lo abbia richiesto e sopratutto con un aumento degli atti deliquenziali che prima non avvenivano, molte di queste vallate infatti non hanno nessun controllo da parte delle forze dell’ordine e dei carabinieri che comunque anche dove essi sono presenti non riescono a fronteggiare l’irrequietezza di questi cattivi ospiti.
    Inoltre esistono come in VALLE DI LANZO degli interessi a restare zona turistica essendo collegata al GRAN PARADISO, e dove la popolazione si sta battendo per ottenere l’estensione anche ai loro confini.
    Pertanto sarebbe dannoso l’inserimento di nuovi ospiti non graditi da parte della popolazione della VALLE DI LANZO
    VALLE DI SUSA, E CANAVESE , in quanto ciò andrebbe a delineare nuove prospettive che impedirebbero tutto il lavoro e il denaro impegnato in questi lunghi anni per ridisegnare uno sviluppo turistico alberghiero e culturale che queste vallate hanno impegnato in circa 40 anni di lungo lavoro.
    Comitato a tutela delle VALLATE TORINESI.

  2. PUBBLICITA’ PROGRESSO….”Gli imbecilli sono tanti milioni di milioni sono persino più numerosi delle stelle della Negroni”

  3. Sig. Fassino, di chi sono i soldi? Dello Stato? Naaaa, carissimo i soldi sono dei contriubuenti ITALIANI che tartassati di solo tasse a go go non vedono nulla in fatto di SANITA’ SCUOLE PENSIONATI MANTO STRADALE e chi più ne ha più ne metta….
    Mi ripeta di chi sono questi soldi? E perchè mai io dovrei aiutare lo straniero se il mio compatriota sta morendo letteralmente di fame?

  4. Fassino ma ci faccia il piacere di tacere che ne avete fatto di danni a questa nazione in quanto prima di dire cavolate si documenti per benino, in quanto quelli che arrivano non sono tutti profughi ma la stragrande maggior parte sono clandestini che sono qui x delinquere! perché non se li porta a casa sua, o fa come la Moretti del PD del Veneto che predicava bene e razzolava male, oppure portateli nelle varie sezioni del PD.

  5. In uno Stato democratico, si farebbe un Referendum per ascoltare il parere della gente, ma ormai l’Italia è diventata una Dittatura dove a decidere vogliono essere solo i dirigenti comunisti.

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