L’Iraq non si mai ripreso dopo l’attacco americano che ha fatto fuori Saddam. Ora è ancora sotto attacco da parte dei terroristi dell’Isis (“ISIS è l’esercito segreto degli Stati Uniti”) che hanno già conquistato una parte di territorio. Il paese è stremato ed è costretto a chiedere denaro in prestito al fondo monetario.
Preaccordo dell’Fmi ad un piano di aiuti di 833 milioni di dollari a favore dell’Iraq. E’ quanto emerge al termine della missione guidata da Carlo Sdralevich, che si è svolta dal 27 maggio al 4 giugno a Aman, durante la quale si è discusso di un sostegno finanziario alle autorità irachene. “La missione ha raggiunto un preaccordo con le autorità irachene per un piano di aiuti da 833 milioni di dollari. Il preaccordo è sottoposto al via libera del vertice dell’Fmi e sarà esaminato dall’Executive board a luglio”, sottolinea in una nota Sdralevich. L’Fmi, sottolinea ancora, “è pronto a sostenere l’Iraq nei suoi sforzi per far fronte all’impatto economico del conflitto con l’Isis e alle ripercussioni legato al calo dei prezzi del petrolio a livello mondiale”.
Il conflitto, rileva Sdralevich, “ha creato una tragedia umanitaria e circa 3 milioni di sfollati” e “le violenze hanno causato ingenti danni alle infrastrutture”. Nel 2014, osserva, il pil iracheno ha subito una contrazione del 2,1% e quest’anno “si dovrebbe registrare solo un modesto recupero dello 0,5%”. A pesare sui conti, oltre al conflitto in corso, è soprattutto il crollo del prezzo del petrolio.
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