Gli Usa vogliono schierare missili in Europa contro la Russia

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In una sorta di preoccupante deja vu da piena Guerra Fredda (e prossima guerra mondiale) gli Stati Uniti pensano di contrastare la Russia a spese dell’Europa tornando a schierare missili da crociera a medio raggio nel vecchio continente. Una risposta – considerata a Washington tra le varie alternative allo studio – che ricorda la crisi degli Euromissili del 1979, che vide gli Usa installare in diversi basi europee, in Italia a Sigonella in Sicilia, centinaia di missili Irbm Pershing- 2 e da crociera Bgm-109 Tomahawk. Cio’ in risposta ai missili SS-20 sovietici puntati da Leonid Breznev contro le capitali europei.

Questa ipotesi americana e’, pero’, contraria allo stesso trattato per il controllo delle Armi Inf (sui missili a testata nucleare a medio raggio, tra 500 e 5.500 km) firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbaciov, che Washington ha accusato Mosca lo scorso anno di aver violato dopo aver testato un nuovo missile da crociera (R-500) e schierato missili Iskander nell’enclave di Kaliningrad sul Baltico, tra Polonia e Lituania.

Dell’ipotesi, insieme ad ulteriore rafforzamento del progetto di scudo anti-missile, si e’ discusso al summit convocato a Stoccarda in Germania dal ministro della Difesa Ashton Carter. “L’amministrazione sta considerando uno ampio spettro di potenziali risposte militari alle violazioni in corso da parte russa del trattato INF“, ha avuto il coraggio di dire il portavaoce del Pentagono, il tenente colonnello Joe Sowers, sottolineando che “tutte le opzioni prese in considerazione sono tese ad assicurare che la Russia non acquisica alcun significo vantaggio militare dalle stesse violazioni” .

C’è stato anche un colloquio telefonico  tra il presidente Barack Obama e il suo omologo ucraino, Petro Poroshenko. Lo ha precisato la Casa Bianca in una nota. Entrambi rinnovano l’appello alla Russia e ai separatisti affinche’ “si attengano strettamente agli accordi di Minsk dello scorso febbraio” mentre Obama, fingendo di volere una soluzione “diplomatica” della crisi, ha ribadito “il forte supporto degli Usa rispetto alla sovranita’ e all’integrita’ territoriale dell’Ucraina – spiega la nota – confermando la determinazione a continuare a lavorare con gli altri partner internazionali per supportare l’Ucraina” alle prese con profonde riforme.