La coalizione anti-Isis e in particolare l’Italia stanno collaborando con l’Unesco per la protezione dei siti archeologici nei territori controllati dai miliziani jihadisti.
Stranissimo. Non riescono a proteggere civili e cristiani massacrati o bambini usati come kamikaze, ma sanno di poter proteggere i siti archeologici?
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Isis, polizia Diyala: i jihadisti reclutano bambini come kamikaze (non sono riusciti a proteggerli né risulta che la coalizione stia pensando di farlo)
Eppure oggi, alla riunione della coalizione contro il gruppo terroristico ha partecipato la direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova, e il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, la incontrera’ nel pomeriggio nella sede dell’organizzazione a Parigi. “Il ministero degli esteri e quello della Cultura – ha spiegato Gentiloni al termine della riunione al Quai D’Orsay – hanno lavorato molto per lanciare l’idea della protezione internazionale dei siti archeologici. Stiamo realizzando con l’Unesco e il governo iracheno un database di tutti i siti a rischio”.
Inoltre, l’Italia e’ alla guida, con gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita, del gruppo internazionale per il contrasto al finanziamento dell’Isis: “Stiamo lavorando anche contro il contrabbando, perche’ negli ultimi mesi si e’ scoperto che una delle 5 o 6 fonti di finanziamento piu’ importanti e’ proprio il contrabbando delle opere d’arte e di beni archeologici”.
Nell’incontro con i colleghi della coalizione anti-Isis a Parigi, Gentiloni ha constatato “l’enorme consapevolezza fra tutti i Paesi della coalizione di quanto la difesa del patrimonio stia a cuore a tutti i governi occidentali e arabi”.