Le foto circolano da un po’, mancava solo la conferma ufficiale. Il Marocco sta costruendo un muro per delimitare a est il confine con l’Algeria. Oltre 100 km di barriera, giustificati in Parlamento, “per le controversie” tra i due Paesi. È stato il capo del Governo Benkirane ad ammettere la costruzione della barriera sulla linea di confine.
Un sigillo che mette fine alle voci sollevate dagli sparuti turisti che nel corso dell’ultimo anno si sono avventurati oltre i territori di solito visitati dagli stranieri in Marocco. Era luglio quando il caso fu sollevato per la prima volta. E in quell’occasione toccò al ministro dell’Interno Mohammed Hassad ammettere a denti stretti che quel muro in costruzione fotografato dai turisti era solo la difesa per le minacce terroristiche che arrivavano da quella direzione. Ora, a lavori quasi terminati, la conferma che non lascia dubbi.
Non è la prima volta che il Marocco accusa l’Algeria di nefandezze: inondare il paese di carburante di contrabbando, per esempio. L’Algeria dal canto suo accusa il Marocco di esportare hascisc. Le frontiere sono chiuse di fatto dal 1994, data in cui il Marocco ha imposto il visto sui passaporti per l’ingresso degli algerini. Il provvedimento restrittivo fu adottato dopo un attacco terroristico a Marrakech che colpì un albergo e che Rabat attribuì ai servizi segreti algerini. Ma dietro quelle che sembrano scaramucce si nascondono temi e problemi che affondano le radici nella storia dell’Africa, il più caldo: la questione del Sahara conteso e il finanziamento del fronte Polisario. La riapertura delle frontiere a lungo caldeggiata anche dall’Europa si allontana sempre più. E il muro diventa la prova tangibile della crisi che allontana i due paesi. (ANSAmed)