Ricerca: manipolazione del cervello per combattere razzismo e sessismo

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Manipolare il processo con cui il cervello apprende nel sonno per ‘spegnere’ gli impulsi razzisti e sessisti. E’ quello che sono riusciti ad ottenere, per una sola settimana, in un trial su 40 persone i ricercatori della Northwestern University di Chicago (Usa) in uno studio pubblicato su ‘Science’.

I pregiudizi delle persone nei confronti degli altri sono spesso non intenzionali. Gli scienziati hanno utilizzato dei suoni particolari da far ascoltare al cervello dei partecipanti mentre riposavano, questi suoni hanno innescato nell’inconscio i ricordi di un esercizio fatto durante il giorno in cui ai volti femminili erano abbinate parole come ‘matematica’ e volti di persone di colore la parola ‘tramonto’. Un modo per disarticolare il pregiudizio radicato nell’inconscio. Ebbene, per una settimana i ricercatori hanno ottenuto una riduzione degli atteggiamenti razzisti e sessisti valutati con altri test effettuati al risveglio.

Lo studio – evidenzia la ‘Bbc’ – ha dimostrato che questo metodo può essere utilizzato per rompere le abitudini di alcune persone, molto radicate nella memoria, nel rispondere in maniera pregiudiziale nei confronti di alcune questioni. Secondo Ken Paller, direttore del programma di Neuroscienze cognitive della Northwestern University, “sono necessari altri studi per capire se questo metodo è in grado di ‘manipolare’ anche le decisioni che le persone prendono che coinvolgono il prossimo. I dati ci suggeriscono però che si può modificare il pregiudizio inconscio sociale, e questo può influenzare gli atteggiamenti razzisti o sessisti“.

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