Il conto alla rovescia si avvicina. L’anno scolastico è ormai agli sgoccioli ma per gli studenti italiani insieme alla fine dell’anno si avvicina anche il ‘doloroso’ rito dell’assegnazione dei “compiti per le vacanze” da parte degli insegnanti. A schierarsi a fianco dei discenti, ancora una volta Maurizio Parodi, dirigente scolastico, autore di “Basta compiti! Non è così che si impara” e “Gli adulti sono bambini andati a male”, che ha creato la pagina Facebook “Basta compiti”, con annessa Campagna di raccolta firme che ha registato oltre 4.500 iscritti al gruppo e ben 4.290 firme in calce alla petizione.
“I “compiti per le vacanze” – sottolinea all’Adnkronos Parodi – sono una contraddizione in termini, un assurdo logico (e pedagogico), giacché le vacanze sono tali, o dovrebbero esserlo, proprio perché liberano dagli affanni feriali: vacanza, in latino vacantia, da vacare, ossia essere vacuo, sgombro, vuoto, senza occupazioni”.
Non solo, evidenzia Parodi a “condannare” i docenti del Bel Paese è l’Ocse, l’organismo internazionale di studi economici: “i quindicenni di casa nostra passano sui libri nove ore a settimana contro una media di 4,9 ore. Peccato che i loro colleghi finlandesi che dedicano allo studio a casa in media meno di tre ore la settimana, abbiano risultati nettamente migliori nei test Ocse Pisa sulle competenze. Insomma, gli studenti italiani hanno compiti a casa in misura doppia o tripla rispetto ai colleghi europei ma i più alti tassi di analfabetismo funzionale tra i più alti. Mentre un dato che ci vede eccellenti è l’incapacità di colmare le disuguaglianze. Quindi tutto questo lavoro extrascolastico non produce ciò che si vorrebbe far credere”.
Da qui la Campagna su Facebook “Basta compiti” dove accanto alle informazioni generali, alla raccolta firme e ad uno speciale “Albo di docenti a compiti zero” cui hanno aderito 80 prof, viene anche ricordata una “desueta” circolare ministeriale (datata 14 maggio 1969) nella quale il Ministero disponeva che agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni ordine e grado non venissero assegnati compiti da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo. Nonchè il ‘manifesto Basta compiti’.
“Chiediamo che i compiti a casa siano aboliti, nella scuola dell’obbligo, perché: sono inutili: le nozioni ingurgitate attraverso lo studio domestico per essere rigettate a comando (interrogazioni, verifiche…) hanno durata brevissima – dopo un paio di mesi non si ricorda nulla; sono dannosi:
procurano disagi, sofferenze soprattutto agli studenti già in difficoltà, suscitando odio per la scuola e repulsione per la cultura, oltre alla certezza, per molti studenti “diversamente dotati”, della propria ‘naturale’ inabilità allo studio; sono discriminanti: avvantaggiano gli studenti avvantaggiati, quelli che hanno genitori premurosi e istruiti, e penalizzano chi vive in ambienti deprivati, aggravando, anziché “compensare”, l’ingiustizia già sofferta”.
E ancora, “sono prevaricanti: ledono il “diritto al riposo e allo svago” (sancito dall’Articolo 24 della dichiarazione dei diritti dell’uomo) riconosciuto a tutti i lavoratori – e quello scolastico è un lavoro oneroso e spesso alienante: si danno anche nelle classi a tempo pieno, dopo 8 ore di scuola, persino nei week end e “per le vacanze”; sono impropri: costringono i genitori a sostituire i docenti; senza averne le competenze professionali, nel compito più importante, quello di insegnare a imparare (spesso devono sostituire anche i figli, facendo loro i compiti a casa); sono limitanti: lo svolgimento di fondamentali attività formative (che la scuola non offre: musica, sport…), oltre gli orari delle lezioni, che richiedono tempo, energie, impegno, esercizio, sono limitate o impedite dai compiti a casa; sono stressanti: molta parte dei conflitti, dei litigi (le urla, i pianti, le punizioni…) che avvengono tra genitori e figli riguardano lo svolgimento, meglio il tardivo o il mancato svolgimento dei compiti; quando sarebbe invece essenziale disporre di tempo libero da trascorrere insieme, serenamente; sono malsani: portare ogni giorno zaini pesantissimi, colmi di quadernoni e libri di testo, è nocivo per la salute, per l’integrità fisica soprattutto dei più piccoli, come dimostrato da numerose ricerche mediche.