“Globalmente ci sono stati commenti positivi sull’agenda per l’immigrazione, ma anche punti fraintesi: noi non proponiamo di stabilire quote. Quota è una parola che non ci piace e non abbiamo mai usato“, così il commissario Ue all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos, spiegando che lo schema propone una solidarietà minima, per Stato.
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Alfano non sembra aver capito – – Sul negoziato complessivo con l’Unione europea sul tema dell’immigrazione, il ministro dell’Interno Angelino Alfano non si dice “pessimista”. Commentando le decisioni assunte sulla presa in carico da parte dell’Europa di 24mila tra rifugiati e richiedenti asilo ora in Italia, il responsabile del Viminale, a margine di un convegno della Croce Rossa Italiana, ha detto che in questo momento “l’Europa è a un bivio decisivo: o scegliere di essere solidale o non essere. Non basta – ha poi aggiunto – una moneta per fare una grande unione e l’Europa deve farsi viva quando ciò è necessario”.
Da parte italiana, ha ripetuto Alfano, si sta cercando di far cadere “il muro di Dublino perché nel momento in cui giungono flussi importanti di migranti tutti devono farsene carico”. Una politica che, comunque, sta dando i suoi frutti e questo sia in Africa “con l’Onu per contrastare gli scafisti, sia in mare con l’allargamento dell’operazione Frontex, sia in Europa, appunto – ha ripetuto Alfano – per far cadere il muro di Dublino”.
Mogherinini – Bruxelles ha presentato “proposte concrete” per mettere in atto l’Agenda per l’immigrazione “con uno scopo principale: salvare vite e dare protezione Ue alle persone in pericolo, che siano in mare, nella Ue o nei paesi terzi”. Lo ricorda Federica Mogherini, sottolineando che la strategia è globale e che la Ue “sta intensificando la cooperazione con i paesi di origine e transito” per “affrontare le cause che forzano le gente a fuggire e migrare: povertà, guerre, persecuzioni, disastri”.