Nelle tre settimane all’Esposizione universale di Milano ogni giorno sono entrate in media sessantamila persone. È questa la stima delle visite quotidiane tra i padiglioni che fonti autorevoli hanno permesso di ricostruire, mentre la società Expo continua a tenere sotto chiave i dati degli accessi. In sostanza – come scrive il giorno – l’evento si è tenuto al di sotto delle stime degli organizzatori, che calcolavano in 80-90mila le presenze in settimana, con picchi fino a 250mila persone nel weekend.
Finora gli unici dati pubblici sono quelli dei padiglioni: 115mila turisti nei primi venti giorni alla Svizzera, 10mila ogni dì sulla rete del Brasile, diecimila a Palazzo Italia. Tuttavia manca la somma ed Expo tiene la bocca cucita. «Oggi abbiamo in visita 20mila bambini delle scuole», spiegava martedì il commissario unico, Giuseppe Sala. E gli altri? Ci si affida solo al numero di biglietti venduti: l’ultima stima, una settimana fa, era di 11,3 milioni, di cui 100mila ticket serali. Anche altri dati sensibili, come il traffico sui mezzi pubblici o la quantità di pattumiera raccolta, sono secretati: la linea ufficiale di Atm, Trenord e Amsa è di non rilasciare numeri su Expo.