Due sono i rischi in questo difficile frangente per l’Italia: da una parte lo smarrimento, la delusione, e quindi la fuga e il disimpegno; dall’altra il lento scivolamento delle menti e delle volontà verso il pensiero unico. Noi non ci vogliamo arrendere: vogliamo un futuro diverso. Crediamo che sia possibile la costruzione di un’alternativa culturale e programmatica, prima ancora che politica. Siamo anche convinti che il pluralismo delle idee e la vivacità delle proposte e delle riflessioni siano fondamentali per la crescita democratica della nostra nazione.
Ecco dunque perché il nome Logos. Il significato in greco è “parola, discorso, racconto, studio, ragionamento, argomento”. Il filosofo Eraclito parla di “logos” come “principio universale che regola secondo ragione e necessità tutte le cose”; viene citato il logos anche in Platone, nello stoicismo e vi sono menzioni sia nel giudaismo alessandrino sia nel cristianesimo, dove “logos” compare all’inizio del vangelo di Giovanni (“in principio era il logos”, tradotto in latino come “verbum” e quindi in italiano come “verbo”), concetto legato alla “divina sapienza”; nella filosofia contemporanea “logos” corrisponde al “pensiero critico, razionale ed oggettivo”.
La scelta di questo nome richiama quindi il valore della parola, del ragionamento, della sapienza, del confronto: il nome “logos” in sé riassume lo scopo della rivista che si propone di affrontare temi disparati in modo oggettivo e razionale, scientifico, promuovendo l’incontro ed il confronto tra esperti che divulgano e comunicano direttamente con i lettori.
Logos sarà in particolare una rivista che vuole dare risposte ai problemi, alle preoccupazioni ed alle aspirazioni della gente comune. Noi non stiamo dalla parte delle oligarchie, ma di quei tanti che sono la vera spina dorsale di questo paese: quelli che “tirano la carretta” tutti i giorni, quelle tante persone per bene, la grande massa dei “produttori”. Contro i “poteri forti”, le caste e le “lobbies” occorre ripartire dal principio della sovranità del popolo, sancito nell’art.1 della Costituzione.
Guardiamo con interesse alle novità della politica, a coloro che hanno il coraggio di parlare chiaro, di essere anche politicamente scorretti, di denunciare quei problemi che gli italiani vogliono siano affrontati con decisione, creatività, efficacia.
In particolare auspichiamo la costruzione di un grande movimento capace di unire la maggioranza morale del Paese, tutti coloro che condividono alcuni principî fondamentali:
1) difesa della identità e della sovranità nazionale, pur in un rinnovato contesto europeo;
2) libertà economica;
3) sicurezza del cittadino;
4) rispetto della sovranità popolare.
Vogliamo esplicitamente agevolare l’evoluzione e l’affermazione di questo percorso politico offrendo idee, proposte, pensiero, raccogliendo intelligenze libere e coraggiose.
Non sarà una rivista “urlata”: siamo alieni da qualsiasi demagogia; saremo rigorosi e costruttivi, ma per essere costruttivi occorre dire chiaro come la pensiamo e criticare, anche duramente, ciò che riteniamo sbagliato.
Le persone che hanno dato la loro disponibilità a partecipare al nostro Comitato Scientifico provengono da aree politico-culturali diverse: di destra, di centro e di sinistra. Siamo tutti accomunati dall’amore per la libertà, intesa come valore politico e morale, dalla condanna netta di ogni forma di razzismo e di totalitarismo del passato e del presente, e dall’amore per la nostra repubblica. In questa condivisa direzione, noi ci muoveremo.
Giuseppe Valditara – Direttore Scientifico